Quarto appuntamento in quattro anni con “Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna” di Marco Viroli e Gabriele Zelli. I due autori continuano nel loro fruttuoso sodalizio che in una decina d’anni li ha visti dare alle stampe oltre una dozzina di pubblicazioni. Il loro lavoro pressoché quotidiano alla ricerca dell’identità di una città, Forlì, e di una regione, la Romagna, è un lavoro prezioso per tutti perché noi, in grandissima parte, siamo il risultato della storia della terra in cui viviamo e, insieme, la somma delle memorie dei personaggi, più o meno conosciuti, che hanno contribuito a crearla. La successione annuale con cui gli autori si presentano in libreria è indizio tra gli altri della passione con la quale si dedicano alla divulgazione della storia e delle storie di Forlì e della Romagna, punto di partenza per progettare il futuro di una città e di un’intera terra. In questo libro si racconta tra l’altro dell’inventore forlivese del pentagramma ma anche della Biblioteca Malatestiana di Cesena e del Tempio Malatestiano di Rimini; ci si ritrovano le passioni dei romagnoli per la bicicletta, per il motociclismo e per lo sci (sulla plastica!) e al tempo stesso la vocazione di una città, Forlì, per la lirica e il bel canto. Tra grandi e piccoli personaggi una buona parte, in occasione del settantacinquesimo anniversario, è dedicata al ricordo di tre efferati eccidi nazifascisti: Tavolicci, Carnaio e Fornace Bisutti. Tanti tasselli di un grande puzzle che contribuiscono ad ampliare ancora di più la conoscenza storica di una terra generosa e dei suoi contributi alla storia dell’Italia intera.
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