Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione
Ci sono alcune cose alle quali faticherei a rinunciare. Una di queste è la quotidiana lettura della mia personale rassegna stampa. Regala sempre spunti interessanti. In alcuni casi confermando le proprie opinioni e convinzioni, in altre instillando dei dubbi e aprendo delle riflessioni personali che sono sempre un momento importante. Mettersi in discussione è fondamentale.
Anche nell’ultimo fine settimana gli spunti non sono mancati. In questo caso è difficile e anche inutile stilare una classifica. Però c’è un intervento che mi ha colpito più degli altri. Era pubblicato ieri sul Giorno a firma di Davide Nitrosi. È una rubrica; “Leader sotto la lente”. E il titolo è tutto un programma: I politici che mancano all’ Italia.
Scrive cose che ritengo sacrosante, a partire dall’affermazione che un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione. Magari, continua Nitrosi, la differenza fosse ancora quella. E sentenzia: non mancano statisti, mancano politici. E a farne le spese, aggiungo io, è il sistema Italia.
Il problema, se vogliamo, adesso è addirittura peggiorato perché non si guarda più neppure alla prossima elezione, ma al prossimo sondaggio. Presi dall’impellente bisogno di sospirare per un più o meno zero virgola ogni mattina, i tanti leader di maggioranza e opposizione si sfilacciano su temi che non uno statista, ma un politico vecchia maniera avrebbe maneggiato con più cura. Il quadro d’insieme è desolante, aggiunge Nitrosi che conclude: un politico combatte per il futuro del suo partito, uno statista per il futuro del Paese. Oggi sembra che ognuno lotti per arrivare a fine giornata.
Gli algoritmi poi sono stati la pietra tombale sulla buona politica. Sono quelli che indirizzano la comunicazione. Adesso sono gli analisti a dettare i tempi. La macchina della propaganda si comporta come un pescatore: distribuisce la pastura, ovvero utilizza ciò che in quel momento è sulla bocca di tutti. Salvo poi fare marcia indietro se l’algoritmo attesta che l’argomento non è interessante o, addirittura, impopolare. L’importante è continuare ad essere aggressivi.
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