Sono stati raccolti oltre 5.000 euro che verranno utilizzati per acquistare una cucina a gas e altre attrezzature per la mensa di Santa Maria del Fiore e 180 occhiali usati che verranno rigenerati
L’organizzazione della Camminata
La Camminata di Babbo Natale, manifestazione promossa dal Lions Club Forlì Host e dal Leo Club, giunta alla quinta edizione, presuppone un’organizzazione che col passare del tempo e la costante crescita dei partecipanti è diventata sempre più complessa e onerosa. È per questo che circa tre mesi fa un gruppo di lavoro coordinato, così come è avvenuto in passato, da Mauro Rosetti e formato da una trentina di socie e soci dei due club si è messo al lavoro per definire l’itinerario della camminata, la ricerca degli sponsor, le modalità di accoglienza dei partecipanti, l’assistenza alle varie fasi dell’iniziativa e molti altri aspetti tecnici.
Gli sponsor
Gli organizzatori, in seguito alla decisione del Consiglio direttivo del Lions Club Forlì Host presieduto da Foster Lambruschi, hanno deciso di ricorrere alla generosità di ditte private alle quali chiedere sostegno economico, o per ottenere prodotti alimentari, in modo da coprire le spese di organizzazione e omaggiare i partecipanti. Lo scopo è stato raggiunto grazie alle adesioni delle seguenti attività economiche con sede a Forlì: L’Antica Cascina, Famila Market, L.F. Società Cooperativa, Studio Arch. Benedetta Caselli, Well S.rl., IMA Ascensori, ITAS Assicurazioni, Teknologica Srl, Gimelli Sport, Casadei e Pellizzaro, Axterisco Web Company, BAMA Ascensori e montacarichi, E.R. Lux, E.L.C.A.S. Cooperativa Sociale, Ravaioli Home & Decor, Leonardo Design, Minoia Sport Service, Valfrutta, Gioielleria Brillante, Centro Giochi 2000, Kinkhao Thai Street Food, Piadineria Magna Romagna, ed inoltre Deco Industrie di Bagnacavallo, Covezzi Ascensori di Cervia, Ornella Confezioni di Meldola, Fattoria Paradiso di Bertinoro.
La raccolta fondi per l’acquisto di una cucina per la mensa dei poveri di Santa Maria del Fiore
La camminata ha assunto un rilievo importante a livello cittadino grazie alle quattro precedenti edizioni che si svolsero nella stessa giornata e con le stesse modalità, che hanno riscosso un ottimo successo, con notevole gradimento da parte di circa 1000 partecipanti; due cortei, colorati di rosso e guidati da tanti Babbi Natale, animarono le vie della città portando gioia ed allegria. La stessa situazione si è ripetuta nella giornata di oggi. Inoltre partecipare ha voluto dire fare del bene alla collettività e grazie alla camminata anche a sè stessi; una duplice iniezione di benessere: per lo spirito e per il fisico.
Nell’occasione sono stati raccolti oltre 5.000 euro che saranno destinati all’acquisto di una cucina a gas con sei fuochi con relativo forno, una friggitrice, un cuocipasta con vasca da 40 litri, un cestello cuoci pasta, un armadio inox chiuso con porte scorrevoli porta utensili per la cucina e un frigorifero per la mensa dei poveri della Parrocchia di Santa Maria del Fiore. Il costo complessivo delle attrezzature, da acquistare da Farolfi Casa di via Figline, Forlì, ammonta complessivamente 8.000 euro più IVA. Questo grazie a un notevole sconto praticato dalla ditta venditrice che ha sostenuto l’iniziativa benefica.
La struttura caritativa di via Ravegnana 92 ogni giorno fornisce gratuitamente il pranzo ad un numero di utenti che si attesta mediamente sulle 70 presenze e dal 2008 è gestita dall’Associazione San Francesco. La parrocchia di Santa Maria del Fiore all’epoca era retta dai frati Cappuccini. Il parroco padre Vittorio Ottaviani volle mettere ordine alla realtà fondata nel 1983 dal suo predecessore, l’indimenticato padre Lazzaro Corazzi. Fu così che la conduzione della struttura fu assunta formalmente dall’Associazione “San Francesco Mensa dei Poveri”, che allora era presieduta dallo stesso francescano, che continua a farlo con grande impegno ancora oggi.
La raccolta degli occhiali usati
Come in passato sono stati raccolti occhiali usati (questa volta 180) che verranno inviati al centro di recupero Lions di Chivasso che una volta rigenerati forniscono un’occasione per aiutare chi ha necessità di una correzione della vista. Nel mondo c’è un grandissimo bisogno di occhiali usati. In molte aree, un cattivo o trascurato funzionamento della vista può costringere gli adulti alla disoccupazione ed estromettere i bambini dalle classi scolastiche.
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO), ha stimato che la vista di circa un quarto della popolazione del mondo può essere migliorata attraverso l’uso di lenti correttive, e nei Paesi in via di sviluppo il 44% degli uomini, delle donne e dei bambini HA bisogno di occhiali, ma non li possiede. Gli occhiali da vista sono preziosi perchè molte delle persone che li ricevono sono artigiani che ne hanno bisogno per poter svolgere il loro lavoro di grande precisione o studenti che li usano per studiare o altre persone che senza di essi sono estraniate dal mondo.
Sfortunatamente molti non possono permettersi un paio di occhiali. Nei paesi in via di sviluppo, un esame degli occhi costa quanto il salario di un mese, e un solo dottore spesso è al servizio di una comunità di centinaia di migliaia di persone. Acquistare un paio di occhiali è un lusso difficilmente abbordabile per una popolazione che non dispone che di pochissimi mezzi di sostentamento.
Le persone che vivono nei paesi più fortunati, possiedono spesso più di un paio di occhiali. L’indebolimento della vista e la moda costringono i consumatori a cambiare gli occhiali, a comprarne di nuovi. Gli occhiali vecchi, tuttavia ancora utilizzabili, sono ideali per il riciclaggio a favore delle persone bisognose nei Paesi più poveri.
Il luogo della partenza: il Parco Urbano “Franco Agosto”
Il grande parco cittadino, realizzato su progetto dell’architetto comunale Elves Sbaragli e inaugurato nel 1994 dall’allora sindaco Sauro Sedioli, è dedicato ad un altro primo cittadino
Agosto (nome) Franco (cognome), colui che fu il primo sindaco della città liberata dalle truppe nazifasciste il 9 novembre 1944.
L’area verde occupa ventisette ettari di terreno nelle zone attigue al Canale di Ravaldino e al fiume Montone, tra i viali dell’Appennino e Salinatore, vicino alla Rocca di Ravaldino e a poche centinaia di metri da Piazza Saffi, divenuta subito meta dei Forlivesi nel tempo libero.
Nel 1929, lo scrittore e giornalista Antonio Beltramelli (1879 – 1930), nella sua raccolta di racconti ambientati a Forlì dal titolo Vecchia Provincia, così le descriveva: «… lungo la viottola della Fornace Malta, fermarsi al bello e grande macero che pareva un lago e poi correr giù verso i greti del fiume Rabbi: là dove c’era tanto orizzonte e tanto respiro. Si vedevano le carreggiate dei barocci che scendevano a caricar la ghiaia; si vedevano azzurri specchi d’acqua per la vasta distesa e poi, avvicinandosi, certi pesciolini, che sembravano trastulli, guizzar via come il fulmine».
Oggi, questo immenso spazio, unico nel suo genere in Italia, sorge su un’ampia area golenale a ridosso della congiunzione dei fiumi Rabbi e Montone, ove un tempo si trovava la fornace Malta&Benvenuti, che fu costruita nel 1826, per la realizzazione di mattoni e tegole, e che si estendeva su un’area di 60.000 metri quadrati da cui si estraeva materiale di ottimo livello tanto che non aveva necessità di particolari ulteriori lavorazioni. Cessò la sua attività tra gli anni 50 e 60, per poi chiudere definitivamente nel 1971.
Il parco è dotato di numerosi ingressi, i principali dei quali sono quelli di via Fiume Montone e di viale dell’Appennino. È separata dal fiume da un sentiero che conduce da Porta Schiavonia sino quasi all’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” a Vecchiazzano. La sua superficie si presenta come un enorme tappeto erboso (180.000 metri quadrati seminati a prato, più 10.000 metri quadrati di prato spontaneo), ove trovano posto oltre 2.000 alberi e circa 10.000 arbusti. A fianco del caseggiato adibito a pub, si trova un maestoso esemplare di giuggiolo centenario.
Da segnalare lo straordinario anello naturalistico ciclo-pedonale, lungo ben 12 chilometri, immerso nel verde dell’argine fluviale che, partendo da Porta Schiavonia e costeggiando il parco giunge a Castrocaro attraverso la selva di Ladino, la briglia del canale del mulino, Villa Rovere e Terra del Sole.
Il Lions Club Forlì nel 2016 ha donato un’area fitness al Parco Urbano
Il Forlì Host ha un particolare legame con il Parco Urbano Franco Agosto avendo contribuito nel 2008 alla collocazione dell’opera dello scultore cesenate Leonardo Lucchi dedicata alle vedove voluta dall’Associazione Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra ed ha allestito nel 2016 un’area fitness quale principale service per l’anno lionistico 2015/16. La postazione, composta da sette attrezzi diversi, è ancora perfettamente funzionante e inserita a tutti gli effetti nell’ambito del “Percorso vita” presente all’interno della vasta area verde e praticato da un rilevante numero di persone di tutte le età. Si trattò di un appuntamento molto importante che anche in quel caso fece emergere l’attività di service svolta dal Club, in quel periodo presieduto da Cinzia Brunelli, a favore della città iniziata ben 62 anni fa e che ogni anno si qualifica anche per il sostegno a realtà cittadine che operano in campo sociale, culturale e sportivo.
L’itinerario della camminata
Il percorso della Camminata di Babbo Natale si è snodato attraverso la città con due itinerari, uno lungo tre chilometri e l’altro sette. In particolare quest’ultimo ha toccato alcuni luoghi dove il
Lions Club Forlì Host ha effettuato un service nel corso di 62 anni di storia, a partire proprio dal parco. I camminatori sono passati davanti ai Musei San Domenico, dove sono conservati l’affresco staccato “Il Pestapepe” e l’opera pittorica “La Madonna del Latte” restaurati dal Club rispettivamente nel 1991 e nel 1999, e all’Oratorio di San Sebastiano, al quale furono dedicate nel 1972 inziative e un libro per sostenere la necessità di restaurarlo. Il volume, per espresso desiderio di Gabriele Zelli, è stato ristampato in occasione del sessantesimo della costituzione del Club. I camminatori hanno costeggiato poi la via Leone Cobelli dov’è sita la Chiesina del Miracolo che ha un dipinto murario posto sopra la porta di accesso, raffigurante il miracolo della Madonna del Fuoco, restaurato dal Laboratorio di Andrea Giunchi nel 2018 su incarico del Forlì Host quando era presidente Andrea Mariotti.
I partecipanti alla camminata hanno proseguito verso Palazzo Gaddi, dov’è allestito il Museo Romagnolo del Teatro che da alcuni anni a questa parte viene tenuto aperto durante le domeniche pomeriggio dai soci dei Clubs Lions forlivesi durante i mesi in cui ai Musei San Domenico è in corso la grande mostra di turno e che conserva, tra gli altri oggetti e documenti di pregio, il Quartetto d’archi realizzato dal liutaio Giuseppe Secondo Paganini, per conto del grande tenore Angelo Masini, restaurato dal Lions Club Forlì Host nel 2009.
La zona successiva che è stata toccata dalla camminata è quella del Duomo e del Monastero delle Suore Clarisse Urbinate (Corpus Domini). L’organo del Duomo nel 1993 fu restaurato unitamente al Lions Club Forlì Valle del Bidente, mentre nel 2005 il Forlì Host da solo ridiede splendore alla tribuna dell’altare della cappella della Madonna del Fuoco. Al Monastero delle Suore fu devoluto nel 2012 un contributo per la realizzazione dell’impianto di illuminazione.
I partecipanti sono passati anche di fronte alla Chiesa di Santa Lucia che recentemente ha potuto far mostrare l’opera “Madonna con Gesù Bambino”, dopo un accurato restauro finanziato dal Forlì Host, e alla sede della Biblioteca Aurelio Saffi dov’è conservato un raro volume del poeta, scrittore e drammaturgo Vincenzo Monti (1754-1828), per l’acquisto del quale il Club contribuì con una cospicua somma, e il “Diario forlivese” di Filippo Guarini (1839-1920), una monumentale cronaca in quindici volumi degli avvenimenti locali corredata di una ricca documentazione redatto quasi quotidianamente dal 1863 al 1920. Al Diario Guarini il Club dedicò molta attenzione nell’anno sociale 1996-1997 con la conseguente stampa del volume “Operazione Guarini”, presentato durante un meeting il 15 maggio 1997, dove sono condensati i principali avvenimenti riportati dal Guarini; come i terremoti, il colera, la Settimana Rossa, la Grande Guerra, i trionfi di Angelo Masini a Forlì e così via. Altri luoghi attraversati sono stati piazza Sante Soleri, che ricorda il grande chirurgo che il Lions Host ricordò con un service consistente nella stampa del libro: “Sante Solieri (1877-1949)”, curato dallo storico della medicina Francesco Aulizio, e la conseguente presentazione del volume nel 1999 nel Salone Comunale, e piazza Giovanni Battista Morgagni dove il Club ha restaurato per la prima volta nel 1990 il monumento dedicato al grande medico, anatomista e patologo nato a Forlì nel 1682 e morto a Padova nel 1771.
I partecipanti e la soddisfazione del presidente Foster Lambruschi
Sono stati circa 1.200 i partecipanti alla camminata. In prima fila i soci del club promotore, gli iscritti ad altre associazioni lionistiche e di altri club service forlivesi, come il Rotary Club.
Molti hanno partecipato per la prima volta, ma erano tantissimi coloro che non si sono persi le occasioni precedenti, fra questi l’ex sindaco Davide Drei e l’ex assessore Sarà Samorì.
Diverse le autorità intervenute come Gianluca Zattini, Alessandra Ascari Raccagni e Rosaria Tassinari, rispettivamente sindaco, presidente del Consiglio Comunale e assessore al Welfare del Comune di Forlì, e Soufian Hafi Alemani, consigliere comunale. Presenti anche importanti autorità lionistiche: Francesca Vagnoni, primo vice presidente del Distretto Lions 108/A, e Giuseppe Cortesi, presidente della prima e della seconda Circoscrizione Lions.
Molto soddisfatti per l’andamento della mattinata i presidenti che in questi cinque anni si sono alternati alla guida del club e sono stati gli artefici della crescita della manifestazione: Cinzia Brunelli, Nicola Mangione, Gabriele Zelli, Andrea Mariotti e Foster Lambruschi. Quest’ultimo ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno consentito il raggiungimento di un altro risultato molto positivo: al socio Mauro Rosetti e a tutti gli altri che si sono impegnati, agli sponsor e ai partecipanti, ed ha evidenziato come il service a favore della messa di Santa Maria del Fiore si possa ritenere un obiettivo di straordinaria umanità perché rivolto alle persone più bisognose.
Questo post è stato letto 209 volte