"Raddoppia la piazza" non ha funzionato. Pollice verso come per l'organizzazione del Natale. Ma tutto tace
Comune di Cesena rivedibile sull’organizzazione delle feste. “Cesena perde il derby delle luminarie” ha giustamente titolato il Carlino un paio di settimane fa e, in effetti, l’assessore Ferrini ha riconosciuto che ci sono stati dei problemi. Non bene anche la festa di Capodanno. Forlì ha battuto Cesena. Ma anche Cesenatico ha superato per numero di partecipanti il suo capoluogo, esattamente come quasi tutte le città della Romagna che hanno organizzato un concerto, una festa, un evento.
In piazza del Popolo le presenze sono state poche. Un numero di certo non superiore a quello del 2016 che portò Luigi Di Placido (ora in silenzio), pieno di sicurezze assolute, ad usare toni molto duri. Più o meno la sua presa di posizione fu questa: “il Comune ha fallito e la piazza sta lì a dimostrarlo. Lucchi dovrà assumersi le sue responsabilità e lasciare ai privati, che ci sanno fare, l’organizzazione di eventi che toccano a noi, che li organizziamo per mestiere, non a chi improvvisa”.
Lo disse dopo che in piazza si erano radunate 2.500 persone. Nulla a che fare con le 6.000/7.000 dei due anni successivi, ma anche in quel caso “Vivere il tempo” dimostró di saperci fare, come è sempre accaduto nei 20 anni durante i quali Raniero Faedi e Gianfranco Rossi si sono fatti carico per tutti i cesenati della nostra festa di addio all’anno in Piazza del Popolo.
I privati sono arrivati quest’anno e i risultati non sono stati migliori di quell’anno nero. Ma tutto tace. Senza considerare che sono spariti i gadget garantiti da Vivere il Tempo: distribuzione gratuita di panettone, spumante, the e brulé.
La colpa del peggior capodanno in piazza che Cesena ricordi non può però essere addebitata alla società che si è occupata dell’organizzazione che dei professionisti dell’intrattenimento (non il Comune) avevano già apparecchiata organizzando il tutto (Raddoppia la piazza).
Ma è un’altra l’anomalia di questo Capodanno in piazza: il tandem con i privati. Innanzitutto non pare che abbia funzionato. Ma può succedere. Il problema non quello. Non capisco l’approccio. Lo scorso anno fu criticata l’installazione della Conad in piazza della Libertà che aveva partecipato ad un bando. Quest’anno nessuno ha detto niente dell’accordo (forse distratti dal clima natalizio nessuno se ne è accorto) con l’ex mercato coperto. Perché?
Vorrei precisare che non ho niente nel coinvolgimento del privato. Anzi, è una strada che le amministrazioni pubbliche devono perseguire. Però passando attraverso un bando. Il vero discrimine è quello, il bando pubblico.
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