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Un “Asso” nella manica per le persone disabili

A sinistra Cristina Gallinucci, presidente della cooperativa sociale Asso.
A destra i componenti del consiglio di amministrazione

Sembra cucita su misura la denominazione ASSO per la cooperativa sociale di Cesena guidata da Cristina Gallinucci (nella foto a sinistra e, a destra, con gli altri membri del consiglio di amministrazione), per il vertiginoso trend di crescita che questa struttura ha raggiunto dal 1996, anno di fondazione, ad oggi. Ma in realtà ASSO è semplicemente l’acronimo di Agenzia di Servizi e Supporto Organizzativo, una cooperativa di tipo B, che ha stravolto il comune concetto di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, creando una sinergia vincente fra professionalità e disabilità.

A Cristina, anch’essa portatrice di una disabilità (ndr: è paraplegica), è sempre andato molto stretto il concetto che una persona disabile dovesse essere relegata a mansioni semplici e non specializzate: ASSO ha rappresentato (e rappresenta tutt’ora) una sfida alla comunità locale e, in definitiva, all’intero Paese, sul ruolo lavorativo delle persone con disabilità e sulla possibilità di formarsi al pari dei cosiddetti “normali” in attività non residuali, ma professionalmente stimolanti.

“In effetti – spiega Cristina – i servizi che offriamo alla nostra clientela presuppongono spiccate competenze: ci occupiamo di contabilità, amministrazione, gestione di call center e sportelli sanitari, dichiarazione dei redditi, tutte attività che non possono essere lasciate al caso, ma necessitano di professionalità, precisione e di una predisposizione al rapporto con il pubblico e alle relazioni umane. Dai 9 soci fondatori del 1996 oggi siamo una realtà che offre lavoro a circa 300 addetti, il 70% dei quali con disabilità: la nostra attività non si limita all’ambito locale, dove gestiamo i call center dell’AUSL Romagna e dell’IRST di Meldola, gli sportelli CUP di Cesena, Savignano e di altri comuni del ravennate, ma si sviluppa anche a Salerno e Caserta (ASL locali), Milano (Istituto Neurologico Carlo Besta), dove siamo impegnati sempre nell’ambito dei call center e in Piemonte (ASL TO4) dove 20 nostri addetti si occupano dei Centri Prelievi. Proprio in questi ultimi mesi, poi, la nostra attività sta avendo un ulteriore incremento, a seguito dell’aggiudicazione del bando per la gestione degli sportelli CUP della città metropolitana di Torino e della stessa ASL TO4: un’operazione che porterà alla creazione di 100 nuovi posti di lavoro, creando nuova occupazione per persone con disabilità”.

Ciò che stupisce dell’esperienza imprenditoriale di ASSO è l’intraprendenza della presidente Gallinucci, un’energia fuori dal comune che è certamente uno dei motivi principali della forte ascesa della cooperativa.

“Ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace – continua Cristina – e non ho perso un briciolo di entusiasmo in tutti questi anni. C’è un aspetto in particolare che mi gratifica tantissimo: quando incontro persone con disabilità spesso vengo a contatto con storie di delusione e scoraggiamento in ambito professionale, anche dopo anni di studio e di ricerca di un lavoro. Qui ad ASSO trovano una possibilità per riscattarsi, per riscoprire la propria dignità, per crearsi una professionalità e un reddito: quando avviene tutto ciò e leggo nei loro occhi il rifiorire della vita, provo una gratificazione infinita. Questa nostra società non lo ha ancora capito, ma la disabilità non è una condizione ancorata unicamente a concetti di assistenza, ma deve essere considerata un’opportunità, in cui si può vivere pienamente una professionalità e una pienezza di vita. ASSO, in fin dei conti, è lo strumento per vivere questa opportunità e io mi batterò perchè questo modello possa essere sempre più condiviso e, possibilmente, esportato”.

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