R.Ferrari: “Con il collega Bonomo si sta lavorando su tantissimi progetti, purtroppo un po’ rallentati da questa epidemia di Covid-19 in cui siamo tutti coinvolti. Comunque abbiamo in cantiere degli eventi tematici di pittura e scultura contemporanea a Bologna, che per noi è vetrina ideale e città di elezione."
Due chiacchiere con Raffaella Rita Ferrari, critico d’arte.
La dottoressa Raffaella Rita Ferrari, vanta una pregevole formazione realizzata attraverso gli studi artistici che sono partiti dal diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “Corradini”, Este in provincia di Padova fino ad approdare alla laurea nel 1999 presso la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Udine, ed infine per concludersi, nel mese di ottobre dello scorso anno 2019, con la qualifica di dottore in Ricerca Ph.D in Neuroscienze e Scienze Cognitive, indirizzo Psicologia, presso il Dipartimento di Scienze della Vita, durato 3 anni e conseguito presso l’Università degli Studi di Trieste.
Da oltre due decenni opera nel mondo dell’Arte realizzando mostre, testi critici, eventi, rassegne ed altro ancora e collaborando sia con gli Enti pubblici che Privati. Nel suo percorso professionale ha collaborato e collabora tutt’ora con diverse importanti testate giornalistiche. Importante per la sua formazione è stata la collaborazione con la rivista Bimestrale d’Arte Internazionale:” International Urbis et Artis” con sede Roma, della cui rivista è stata direttore artistico, responsabile del nord-est d’Italia come componente del Comitato Scientifico. Inoltre, dal 2013, ha intessuto una felice collaborazione con l’Enciclopedia dell’Arte Italiana con sede Milano. Nel 2014 è divenuta dirigente culturale, direttore artistico e membro del Consiglio d’Amministrazione di Auxilia Foundation: “Art for Life” con sede ufficiale presso il Monastero di Santa Maria in Valle, complesso monumentale e Patrimonio mondiale dell’Unesco, Città di Cividale del Friuli. In aggiunta a questi importanti traguardi sul piano artistico, dal 2016 è sia direttore artistico che saggista per la rivista on-line “SocialNews”, con una sua personale rubrica: “Lo Scrigno dell’Arte”. Al suo attivo la dottoressa Ferrari vanta numerose e prestigiose collaborazioni con le più importanti Gallerie d’arte nazionali e internazionali ed è anche molto attiva ed operativa nel mondo dell’Associazionismo e del volontariato con scopi benefici. Dal mese di marzo 2019 è stata inserita nell’elenco Regionale degli esperti in campo culturale della Regione Friuli-Venezia Giulia, per mezzo del Decreto del direttore centrale della Cultura e dello Sport 581/Cult. Dal mese di settembre 2019 è stata riconosciuta come Giornalista pubblicista presso l’Ordine dei Giornalisti della Regione FVG. Attualmente è referente per l’Italia di due artisti americani, Gabriel De Zordo, venezuelano residente in Arizona e il Prof. Luis Blanchard, originario di La Roja in Argentina. È inoltre referente per l’artista Pietro Gallussi per la promozione della sua creazione artistica in Venezuela. Molto prolifero è il risultano della sua collaborazione artistica con il collega Professor Giancarlo Bonomo, altro nome eccellente nell’attuale mondo dell’Arte, che vanta oltre che la creazione del marchio: “Eclipsis Style Project”, atto a soddisfare tutte le esigenze degli artisti ed eventi di grande caratura, anche la realizzazione di spettacoli multimediali ideati e curati dallo stesso Bonomo e diretti alla promozione dell’Arte attraverso una comunicazione fruibile a tutti.
Ora io mi metterò in contatto con la dottoressa Raffaella Ferrari per porle le stesse domande che qualche anno fa posi all’allora direttore artistico del “Mar di Ravenna”, professor Claudio Spadoni ed inoltre le stesse domande le porrò anche al professor Giancarlo Bonomo con il quale attualmente collabora.
-R.Savelli: “Innanzitutto la ringrazio per la sua disponibilità, dopo di che le chiedo perché il nostro Bel Paese, così ricco di tantissime opere d’Arte, faccia fatica poi a riconoscere il giusto valore all’arte classica e all’arte contemporanea?”
– R.Ferrari: “Anche io la ringrazio per questa opportunità e vorrei porle i miei complimenti per la sua infaticabile volontà di ricerca e di divulgazione nei confronti della cultura a tutto tondo e in particolar modo rivolto all’Arte. In merito alla sua domanda, purtroppo, ho tante perplessità, in quanto il nostro Bel Paese non ha ancora raggiunto la consapevolezza che, essendo il massimo detentore delle più belle opere architettoniche, artistiche e paesaggistiche, dovrebbe attivarsi, con i massimi esperti del settore, ad una pragmatica e vivida valorizzazione di ciò che abbiamo. Purtroppo, non si va avanti per meritocrazia e ognuno vede di conservare bene il suo posto al sole o a coltivare il proprio orto, danneggiando così il “Bene Comune”. Dovrebbero essere formati dei veri Comitati Scientifici atti a valorizzare settorialmente ogni percorso culturale, potremmo veramente diventare dei Leader nel gestire un patrimonio che tutti ci invidiano. Potremmo basare una gran fetta della nostra economia su questo, in fin dei conti, a livello mondiale, siamo sempre stati una delle mete più ambite. “
-R.Savelli: “Il critico d’arte di una mostra da che cosa viene colpito, prima dall’intensità di un’opera o prima dalla personalità di un artista? Quanto è possibile separare l’opera artistica dall’artista.
– R.Ferrari: “Il critico dell’arte deve vedere solo ed esclusivamente la produzione artistica, la sperimentazione, la novità, la qualità del lavoro, e l’innovazione creativa di un artista. Molte volte entrano in gioco anche incontri animici che si concretizzano e si approfondiscono nel tempo. Soprattutto agli esordi della mia carriera ero presa e coinvolta dal temperamento dei miei artisti, che offuscavano un po’ l’analisi oggettiva di ciò che mi veniva posto davanti agli occhi, ora però, per un’attenta analisi, ho dovuto staccarmi da tutto ciò che mi colpiva e coinvolgeva nell’insieme dato dall’arte e dalla personalità dell’artista e attivare così una scelta d’indagine e studio non più rivolta a una visione soggettiva, ma esclusivamente oggettiva. Seppur non sempre è facile in quanto ci sono molti artisti con un carisma molto forte e oltre ciò la mia professionalità è duplice.
-R.Savelli: “Può esistere la piena libertà nell’arte oppure questo aspetto rimane relegato nella intimità dell’artista?“
– R.Ferrari: “Dipende, le contaminazioni nell’arte, da sempre, hanno determinato dei filoni artistici ben delineati. È stato sperimentato e inventato tantissimo, soprattutto dalla fine del 1800 quando gruppi di artisti decisero di staccarsi dall’Accademismo rigido per percorrere nuove strade dell’espressività. Sicuramente la nascita della Psicologia Moderna ha aperto nuove strade rivolte all’esternazione dei moti profondi dell’anima e ad una profonda introspezione rispetto agli altri secoli, seppur la Filosofia in qualche modo ci ha sempre portati a farci delle domande. Attualmente, a livello commerciale, ci sono da soddisfare vari aspetti e coniugarli con la propria espressività artistica per poter vendere il proprio prodotto, soprattutto se non si è artisti storicizzati. Consiglio sempre ai miei artisti di dare la libera espressione ai loro input creativi, ma anche di non sottovalutare mai la richiesta del mercato.”
-R.Savelli: “Un artista dei giorni nostri quanto si può sentire vicino agli artisti dei secoli passati? Intendo dire: l’animo di un artista può rimanere immutato oppure anche questo si modifica a seconda del contesto storico e ambientale?”
-R.Ferrari: “L’espressione artistica, attraverso le sue immagini, è stata sempre il miglior libro di storia figurato che potesse esistere, con un codice di lettura universale. Siamo prima uomini e poi uomini del nostro tempo. Il profondo sentire penso sia immutato, è l’esperienza della vita che cambia, come gli incontri.“
-R.Savelli:” Lei dottoressa collabora di frequente con il professor Giancarlo Bonomo nell’organizzazione di mostre e di eventi di successo. Come è nato il vostro sodalizio artistico?“
-R.Ferrari: “Ho sempre creduto al lavoro di squadra, alla condivisione di esperienza e conoscenza e nel portare avanti progetti come coltivare la preziosità delle idee. Non ho mai amato lavorare da sola, anche se per tantissimi anni l’ho fatto. Si arriva ad un certo punto della vita in cui bisogna dare una svolta, ma nel nostro campo non è così facile incontrare persone che la pensino nel tuo stesso modo e che lavorino con la stessa onestà negli intenti. Casualmente, proprio un anno fa, io e il professor Bonomo ci incontrammo al vernissage in occasione di una mostra di un’artista comune che lui presentava e da lì iniziammo a stendere il nostro ricco programma di eventi artistici e multimediali. Il primo progetto importante, cui collaborammo, fu la realizzazione di uno spettacolo multimediale dedicato alla figura di Leonardo da Vinci ed inserito nel progetto regionale FVG del primo “Festival della Psicologia e Leonardo da Vinci” che vantava, oltre che la collaborazione del Club per l’UNESCO di Udine, capitanato dall’irriducibile e cara amica dott. Renata Capria d’Aronco, anche dei partner di tutto rispetto come: l’Università degli Studi di Trieste e Pro-Esof.”
-R.Savelli: “Se ipoteticamente fosse possibile attribuire un genere all’arte e all’artista, si potrebbe concludere che nell’arte l’essenza più incisiva sia di genere femminile oppure maschile. Quale dei due generi è capace di lasciare impronte più profonde lungo il selciato artistico?”
-R.Ferrari: “Nel passato lo sappiamo che l’arte è per lo più di “colore azzurro”, e non occorre andare nel dettaglio, in quanto si aprirebbero altre mille tematiche, attualmente però diciamo che l’Arte si nutre di entrambe le sensibilità dove spiccano comunque le differenze di genere, non trovo molta differenza nell’espressività maschio-femmina. “
-R.Savelli: “La luce nell’arte che funzione ha? Potrebbe mai esistere una arte dove sia negata la luce e dove prevalga solo il buio?”
-R. Ferrari: “Uno degli studi di tutti i tempi a livello artistico è stata sempre la riproducibilità della luce e il suo impatto su tutte le superfici, sinceramente un’arte al buio la posso collegare solo ai miei artisti non vedenti come il maestro scultore Felice Tagliaferri, mio carissimo amico.”
-R.Savelli: “Il suono o la percezione di esso nell’arte che funzione ha? Potrebbe mai esistere un’arte dove sia negato il suono o anche solo la percezione di questo attraverso l’immagine visiva?”
-R.Ferrari: “Tutti i colori vibrano di un loro suono ed esprimono un personale spartito di note non sonore e rivolto a far “cantare” le immagini. Se invece pensiamo alla compenetrazione tra arte visiva e musica ci sono tantissimi esempi nella storia, ricordiamo ad esempio i “Velvet Underground” con il mitico Lou Reed e la collaborazione con Andy Warhol, giusto per dirne una.
-R.Savelli:”C’è ancora nell’arte attuale e contemporanea un posto per Dio, inteso come Arte che voglia andare oltre le dimensioni terrene e temporali per addentrarsi in spazi infiniti e sovrumani?”
-R.Ferrari: “Rispetto al canone classico e soprattutto Rinascimentale, dunque con una rappresentazione iconografica dedicata a trasmettere in immagine le Sacre Scritture direi di no, ma Dio si può raggiungere anche attraverso altri mezzi espressivi, che non sono solo direzionati verso una rappresentazione della figura o ancor meglio, la sua immaginaria rappresentazione come tutto quello che può essere ricondotto a Lui, ma ora ci sono dei mezzi di comunicazione che vanno oltre l’immagine e si dirigono verso quella trascendenza che può essere comunque raggiunta attraverso espressività diverse e colori che riconducono pur sempre a Lui. ”
-R.Savelli: “La ringrazio per le due chiacchiere e mi congedo da lei chiedendole quali saranno i suoi prossimi impegni artistici.”
-R.Ferrari: “Con il collega Bonomo si sta lavorando su tantissimi progetti, purtroppo un po’ rallentati da questa epidemia di Covid-19 in cui siamo tutti coinvolti. Comunque abbiamo in cantiere degli eventi tematici di pittura e scultura contemporanea a Bologna, che per noi è vetrina ideale e città di elezione! In campo multimediale abbiamo nel cassetto due progetti dedicati a Raffaello e Modigliani (il 2020 è per entrambi un anno celebrativo) che proporremo verosimilmente in alcune piazze nel corso di questa estate. In seguito, la prima edizione del Premio nazionale I 101 di Eclipsis (patrocinato dai Club per l’UNESCO di Bologna e Udine) che avrà luogo in autunno.”
Rosetta Savelli
5 aprile 2020
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