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Ripensare la sanità

Vanno modificati modello e approccio. Le crisi devono essere anche un acceleratore dell'innovazione

Ripensare la sanità su base territoriale è l’interessante proposta di A Sinistra che parte dal presupposto che la pandemia ha messo a nudo gli elementi di fragilità e inefficienza che affliggono il sistema sanitario e assistenziale. 

In effetti che servisse fare qualcosa era chiaro anche prima. Concentrare tutto il territorio su un ospedale, per quanto moderno, non va bene. Serve un servizio più capillare a livello territoriale. Sia per i Quartieri che per i Comuni del comprensorio. Strutture diffuse. A Sinistra cita le Unidade de Saúde Familiar portoghesi che riuniscono team medico-assistenziali con competenze trasversali. Qualcosa di simile alle nostre Case della salute che A Sinistra però  ritiene debbano tenere assieme anche aspetti come la marginalità e la povertà.


Presidi sanitari nei quali concentrare diversi professionisti saranno l’aspetto fondamentale della sanità del futuro che, si è capito, non potrà rinunciare al medico di base che però non dovrà  essere solo un compilatore di ricette. Chi pensava (la Lombardia) che fosse solo un orpello dovrà rivedere le proprie posizioni. Il medico di base è importante e lo può essere ancora di più se inserito in una struttura organizzata che potrebbe essere anche l’alternativa al Pronto Soccorso.

In questo senso dobbiamo essere chiari. È vero che ci sono le file, ma è altrettanto vero che c’è un abuso del suo utilizzo. I codici bianchi, in particolare, ma anche moltissimi dei gialli potrebbero essere curati in qualsiasi ambulatorio. In questo periodo segnato dalla presenza del coronavirus i Pronto soccorso non sono più presi d’assalto e se funziona adesso perché non dovrebbe andare bene anche per il futuro? 


Il parcheggio del Bufalini

Certo, serviranno scelte chiare e precise da parte degli amministratori pubblici. Senza quelle non si va da nessuna parte. Però sarà necessario anche un approccio diverso da parte degli utenti. 

“Le peggiori crisi sono quelle che si sprecano” titola oggi Il Messaggero un fondo di Francesco Grillo. Il notista scrive che le crisi non sono, solo, momenti di grande paura, ma anche il massimo acceleratore dell’innovazione e dell’adattamento ad un contesto che era già nuovo prima che la crisi cominciasse. Insomma, invita a cambiare i modelli della nostra società. Facciamolo anche per la sanità. 

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