Giuliano Zignani (Uil) rammaricato per le mancate iniziative e invita il centrosinistra a riflettere
Avrebbe pensato a tutto, ma non che non fosse festeggiato il Primo Maggio a Cesena. Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, ricorda che la città Malatestiana è sempre stata una delle piazze che ha risposto meglio alle iniziative legate alla festa del lavoro. Non a caso era anche una delle località più ambite dagli oratori.
È chiaro, quest’anno non sarebbe stato possibile organizzare il classico appuntamento di piazza del Popolo anticipato dalla tradizionale sfilata dei mezzi agricoli. Ma da qui a non fare niente in assoluto ce ne corre. E Zignani non manca di sottolinearlo e chiama in causa la politica ricordando che il Primo Maggio è una festa che fa parte del dna della sinistra. Poi aggiunge che in assenza di una risposta del Prefetto al quale era stata chiesta la delega per fare un’iniziativa al Ponte Zingone, era la politica che doveva organizzare qualcosa. “Non c’era bisogno di far niente di particolare. Sarebbe stato sufficiente anche un gesto simbolico. Un piccolo atto per far capire che su certi valori non si transige”.
Valori è il sostantivo sul quale Zignani pone l’accento. Lo fa rivolgendosi alle forze di centrosinistra alle quali chiede di fare una profonda riflessione. Ma poi chiama in causa anche le nuove generazioni, chiaro soprattutto il riferimento ai sindaci. “Nelle classi dirigenti della politica c’è stato un cambiamento epocale. Vedo che i nuovi arrivati sono abili nella comunicazione su Facebook. È fuori di dubbio che sappiano utilizzare le nuove tecnologie. Ma oltre al bollettino quotidiano servirebbe qualcosa di più. E il Primo Maggio era un’occasione per mandare un segnale forte, soprattutto in un anno che è dedicato alla sicurezza sul lavoro”. Ed è per quello che come luogo per la commemorazione i sindacati cesenati avevano scelto il ponte Zingone. È a Monte Castello. Il 30 aprile 1948 crollarono le impalcature di sostegno durante i lavori della ricostruzione del ponte demolito nel 1944 per cause belliche. Il bilancio fu pesantissimo: 19 morti e 20 feriti. E il sindaco di Mercato Saraceno ha pensato bene di farlo da sola.
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