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Il borghese diffidente

Il nuovo libro di Paolo Cortesi è dedicato alla figura di Pellegrino Artusi

È arrivato nelle librerie il nuovo libro di Paolo Cortesi “”Il borghese diffidente. Vita e certezze di Pellegrino Artusi”, Società Editrice Il Ponte Vecchio, Cesena. Lo scrittore forlivese riesce a raccontare in modo nuovo e non convenzionale la figura dell’autore del volume “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”, uno dei ricettari più venduti al mondo da un centinaio di anni, anche se la qualifica di ricettario data al lavoro di Artusi è riduttiva e fuorviante.
Ed ecco la prima pagina del libro di Cortesi: “Ricco gentiluomo dalla vita quieta e appartata; pacioso raffinato cultore della migliore cucina; gaudente assennato; filantropo generoso e puntiglioso: questo è Pellegrino Artusi per tutti coloro che conoscono il suo nome e niente di più.
Tutti sanno che Artusi è l’Artusi, cioè la massima autorità della cucina italiana classica. Tutti sanno che questo signore – di cui si ha una sola fotografia, che ci mostra un anziano dal volto austero con giganteschi favoriti folti e candidi che sembrano ali di pipistrello – tutti sanno che 
questo signore ha passato gran parte della sua lunghissima vita ad occuparsi solo di ciò che gli piaceva: la letteratura, come un capace dilettante, e la gastronomia, come un maestro.
Lo stesso Artusi è stato il principale autore del suo mito; lui ha lasciato molte testimonianze di sé che sono l’origine della sua immagine ufficiale di arguto bon viveur. Lui ha definito chiaramente come voleva essere ricordato, non solo nelle memorie autobiografiche, ma anche – forse soprattutto – tramite le sue disposizioni testamentarie, con le quali lasciò un grosso patrimonio alla sua città natale, Forlimpopoli, a condizioni rigorose e vincolanti.
Tuttavia, oltre a questo Pellegrino Artusi ne esiste un altro, molto diverso dal signore pacato e soddisfatto. È un Pellegrino Artusi che appare tra le righe delle sue opere, un Artusi “privato” disilluso, spesso amaro. È un Pellegrino Artusi contraddittorio, che – ad esempio – difende le 
donne in un’epoca in cui il femminismo era impensabile, ma considera la donna inferiore all’uomo e fatta solo per prendersene cura”.
Ci sono tutte le premesse per un’interessante e piacevole lettura. 

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