Serve chiarezza su cosa fare a Cesena nel dopo crisi
Non occorre essere né rivoluzionari né anticapitalisti per rendersi conto che alla ricostruzione del Paese non basterà solo l’erogazione di risorse pubbliche. Serviranno soluzioni inedite, dal mutualismo a un ruolo di garanzia dello Stato e dei lavoratori nella proprietà delle imprese in difficoltà, da nuove politiche fiscali a forme di condivisione degli utili. Lo ha scritto ieri Gad Lerner nell’ultimo capoverso del suo primo editoriale su “Il Fatto Quotidiano”.
Certo, l’ex corsivista di Repubblica non possiede il dono della verità assoluta. Però se scrive che il paese deve essere ricostruito significa che ha notizie che confortano questa teoria. Del resto qualche giorno fa Chiara Appendino, sindaca di Torino, ha detto che andando avanti di questo passo il Comune non avrà più i soldi per raccogliere la spazzatura. E, nello stesso giorno, un quotidiano ha scritto che quasi novecento comuni sono a rischio fallimento. E, se, come diceva Agatha Christie, tre indizi fanno una prova c’è di che preoccuparsi per il prossimo futuro.
Quando una situazione è difficile bisognerebbe evitare letture catastrofistiche per non rischiare di generare depressione. Però un po’ di sano realismo sarebbe necessario. Perciò possiamo anche ritenere che sia esagerato dire “nulla sarà più come prima”, oppure che avremo un autunno caldo e una primavera bollente. Però è fuori di dubbio che questo virus provocherà un cambiamento radicale delle cose e molto di quello che era valido prima adesso dovrà essere rivisto.
Questo vale naturalmente anche per Cesena. Questo non vuol dire che il programma presentato da Lattuca un anno fa è carta straccia. Però deve essere rivisto. Serve una correzione di rotta nella visione della gestione della città. Come, dove e in che modo dovrà essere il sindaco a dirlo. Su come e se lo farà non ci può essere certezza. Però penso che farà chiarezza. Al momento è ancora presto. Ci sono ancora scosse e assestamento che non permettono di avere una visione a lunghissimo termine. Però in autunno, quando verrà presentato il bilancio, i tempi potrebbero essere maturi per fare un’operazione verità. Sempre che il sindaco ritenga che ci sia qualcosa da modificare.
Questo post è stato letto 134 volte