Racconta 30 anni di governo urbanistico a Cesena: libro che non si può perdere
È uno dei sindaci migliori che Cesena abbia avuto. Ma Edoardo Preger è stato (ed è) anche un ottimo urbanista. In città non è celebrato abbastanza, ma è lui che ha disegnato il nuovo volto di Cesena. Prima come urbanista, poi come assessore, quindi come sindaco.
Inoltre ha fatto scelte identitarie e coraggiose. Mentre anche il suo partito spingeva per fare un grande centro commerciale all’ex Arrigoni, lui fece una scelta diversa, in controtendenza anche con quelle degli altri Comuni. Cesena puntò su delle strutture commerciali medio/piccole. Soluzione che ha tutelato il commercio tradizionale. Pensate l’impatto che avrebbe potuto avete una sorta di iper aperto in via Dismano.
Adesso il lavoro per disegnare la nuova Cesena è diventato un libro: IL CANALE A ZIG-ZAG, 30 anni di governo urbanistico a Cesena (1969-1999). Sono 224 pagine con un ampio inserto a colori. L’autore è Edoardo Preger. L’editore “Il Ponte Vecchio”.
È in libreria, ma è ordinabile anche su IBS, Amazon, Mondadoristore.it, sul sito www.ilpontevecchio.it e distribuito a Bologna e in Emilia da Euroservizi e a livello nazionale da Libro.co
L’autore ci consegna – scrive Roberto Casalini-, sotto la specie della cultura e della programmazione urbanistica, il racconto affascinante di trent’anni e oltre della storia di Cesena: una storia fondata su una massa di competenze e di conoscenze come nessun altro potrebbe assicurare, e per ragioni del tutto evidenti: Preger è stato il protagonista del lavoro pluriennale dell’Ufficio di Piano, uno degli strumenti più raffinati nella storia amministrativa di Cesena, e in tale ambito ha maturato una analitica conoscenza dei problemi, dei contesti, delle emergenze della vita della città. Per questa ragione, il libro assicura ad ogni parola la densità della conoscenza diretta, la memoria di tensioni e di passioni vissute. È insieme competenza professionale, autobiografia e storia della politica cittadina: tanto più che l’architetto urbanista che la scrive ha avuto la ventura di diventare sindaco della stessa città dei cui impianti è stato l’urbanista principe, assumendo in tal modo uno sguardo “totale”, quello dell’analisi e della progettazione, e quello della responsabilità decisionale e del governo amministrativo.
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