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Non sarà un carrozzone

Presentata la Fondazione per lo Sport. L'obiettivo è ambizioso e muoverà investimenti

Non è e non sarà il solito carrozzone sui quali tanto si ironizza. La fondazione per lo Sport presentata ieri sera nn commissione da Christian Castorri ha un obiettivo chiaro e preciso: mettere a sistema il mondo sportivo cesenate, impianti compresi. Poi solo il tempo dimostrerà se riuscirà a centrare l’obiettivo prefisso. Ma l’avvio è buono. Se non altro per la partecipazione attiva del Coni nazionale. E non è il Comitato olimpico nazionale metta cappello su ogni iniziativa che nasce nello Stivale.


Christian Castorri

In questo senso buona parte del merito va ascritto a Lorenzo Tersi che, affiancato a Castorri, ha gestito direttamente la partita così come quella con il credito sportivo. Entrambi i soggetti saranno rappresentati nel comitato strategico o di indirizzo (il nome conta poco) che avrà il compito di guidare l’aspetto operativo. Nel parlamentino ci dovrebbe essere anche un esponente del Credito Cooperativo Romagnolo il cui cda, una decina di giorni fa, è stato favorevolmente impressionato dalla presentazione fatta da Christian Castorri.


È però probabile che l’istituto di credito guidato da Giancarlo Petrini non sia l’unico a farne parte. Ci sono abboccamenti anche con la Fondazione Cassa di Risparmio. E pure Romagna Iniziative potrebbe essere interessata alla partita. L’importante sarà creare una struttura snella. Obiettivo: il sostegno e la valorizzazione del sistema sportivo cittadino. Idea che, fra l’altro, è in fase di elaborazione da tempo. I primi vagiti risalgono a quando Cesena è stata nominata Città dello Sport.


Il primo punto è la “valorizzazione dello sport e dell’attività ludico motoria, come strumento di educazione e formazione personale in collaborazione con gli enti e le associazioni sportive”. Poi si punta a “garantire la possibilità per il mondo dello spot cesenate di un utilizzo equo e diffuso dell’impiantistica sportiva”. E qui si apre un mondo. Cesena dispone di un alto numero di impianti, ma troppo spesso sono stati gestiti dal volontariato. Che ha tanti meriti, ma anche qualche limite. Come, ad esempio, quello di non aver fatto sistema. Inoltre servirà investire anche nelle ristrutturazioni. In pratica, così a naso, complessivamente potrebbe essere una partita da quasi un milione e mezzo all’anno che, se gestita bene, potrebbe cambiare volto al mondo sportivo cesenate.

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