La famiglia Paulucci di Calboli: una storia che parte da lontano

La pregevole documentazione predisposta su Ladino nel 2002 dalla Pro Loco di Terra del Sole, su suggerimento di don Enzo Donatini (1920 – 2016) contenente testi e disegni di Vito Werther Vitali (Terra del Sole 1942) riporta anche utili informazioni su Villa Paulucci e sul parco che la circonda. Prima però di parlare di questa importante presenza occorre fornire qualche notizia sui Paulucci e non si può fare a meno di partire dal ramo principale dei Calboli, nobile famiglia che ha legato il proprio nome alla storia di Forlì, che si estinse fra la fine del secolo XIV e l’inizio del successivo. Francesco Calboli, con testamento del 1387 lasciò alla città di Firenze i castelli di Montecerro e Particeto che possedeva nella valle del Rabbi e quelli di Calboli, Rocca San Casciano, San Donnino in Soglio e Monte Poggiolo situati nella valle del Montone. Iniziò così l’espansione fiorentina in terra di Romagna, principale fornitrice di grano per Firenze, che continuò con l’acquisto del castello di Castrocaro e si completò nel 1542 con l’istituzione della Provincia della Romagna Fiorentina. Si creò in questo modo una zona di confine fra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, dove si sviluppò anche il fenomeno del contrabbando, almeno fino all’Unità d’Italia. La dogana toscana era alla Faragana, mentre quella pontificia era a Villa Rovere. 
Ritornando alle questioni relative al casato la tradizione vuole che si sia perpetuato in quello dei Paulucci e che il cognome Paulucci di Calboli si sia formato nel corso del ‘400.
La famiglia dei marchesi Paulucci di Calboli vide affermarsi suoi esponenti nella vita ecclesiastica, con i cardinali Francesco (1581 – 1661) che partecipò ai lavori del concilio di Trento, Fabrizio (1651 -1726) e Camillo (1692 – 1763), e in quella politica, con Luigi Vitaliano (1783 – 1855), Ciambellano dell’Impero e Barone del Regno d’Italia, figura politica di primo piano nelle vicende della storia di Romagna che va dal periodo napoleonico alla vigilia dell’unità d’Italia. Il 28 novembre 1848 ospitò nel palazzo di Forlì l’Eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi. Sposò in prime nozze Beatrice Albani, parente dell’imperatore Francesco II, ed in seconde nozze la marchesa Olimpia Spada di Faenza.
I Paulucci di Calboli sono stati fin dalle loro origini proprietari terrieri molto importanti per l’estensione dei loro beni. A Ladino possedevano tutti i poderi della pianura, fra l’attuale via del Partigiano e il fiume: La Chiesa, Riva, Capanna, Fontana, Palazzo, Fortezza, Chiesa, Dozza, La Bruna, Eremo, Fornace, Volpina, Ghironda e buona parte dei poderi della collina: Braga, Siba, Belvedere, Monticino, Vigne, Colombarina).

La Villa Paulucci 
Nel ‘600, anche per allontanare il pericolo delle epidemie che causavano tante vittime fra la popolazione della città, i Paulucci si costruirono una villa a poca distanza dalla chiesa parrocchiale di Ladino, in posizione centrale rispetto ai due grandi appezzamenti di terreno che risalgono alla centuriazione romana. Il tracciato perpendicolare delle strade della pianura di Ladino è delimitato infatti da queste due aree, divise dalla strada che conduce alla chiesa e al fiume, uno rettangolare e l’altro di superficie maggiore ma irregolare, probabilmente per l’erosione nel tempo da parte del fiume Montone. Entrambi hanno un lato lungo 710 metri, misura non casuale, fa notare Vito Werther Vitali nei documenti citati, poiché coincide con la dimensione della maglia utilizzata dai romani nella predisposizione delle centuriazioni che caratterizzano soprattutto la pianura cesenate ed in modesta parte quella forlivese come quelle più vicine a Ladino di Villagrappa e di Villanova. L’utilizzo agricolo da parte dei soldati-coloni inviati da Roma potrebbe essere avvenuta nel 1° secolo avanti Cristo, considerando la data di realizzazioni della via Emilia dal 193 al 187 a.C. e la presumibile data di fondazione di Forlì nel 188 a.C. e la sconfitta definitiva dei Galli Boi nel 191 a.C. 
Il fabbricato della villa si sviluppa sue due livelli, sorge sui resti di una precedente costruzione ed è a pianta rettangolare. Sulla facciata principale un balcone sovrasta l’ingresso che immette in un vasto salone di rappresentanza con le pareti dipinte nel ‘700 da un trompe l’oeil raffigurante un colonnato in stile corinzio completato ai lati maggiori da due vedute di paesaggio ambientate in riva al mare. In alto la luce del cielo del soffitto filtra fra festoni di fogliami ricadenti da grandi vasi. Nel lato posteriore il fabbricato ha un portico a tre archi coperto da un terrazzo, frutto di lavori eseguiti agli inizi del ‘900.
La villa è circondata da un vasto parco di oltre un ettaro dominato da alberi imponenti (cipressi, pini, tigli, ecc.) Spiccano per dimensione due pioppi bianchi con i grandi fusti, talmente imponenti che, per essere abbracciati, occorrono diverse persone. 

Nel prossimi articoli verranno raccontati episodi storici che hanno interessato la zona nell’Ottocento e nel Novecento. 

Gabriele Zelli

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).