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Tersi personaggio del semestre. Ma ora viene il difficile

Manager abile nelle relazioni pubbliche. La città dello Sport il suo esame di maturità

In questi primi sei mesi dell’anno è Lorenzo Tersi ad essersi guadagnato la palma di cesenate del semestre. Anche grazie alla recentissima nomina di coordinatore del direttivo della città dello sport. 

Tersi è un manager che si è formato nel mondo del vino dove è diventato un totem. Da alcuni anni è fra i primi cento winemakers italiani. Ci è arrivato scommettendo su stesso. Lavorava alla Cantina di Cesena occupandosi di pubbliche relazioni, ma decise di avviare un’attività sua. 

È arrivato al successo grazie alla sua capacità nel gestire le relazioni pubbliche. Un risultato  lievitato anche grazie alle conoscenze maturate al circolo Aniene, uno dei più esclusivi di Roma, del quale è socio. Non a caso nel torneo di calcetto interno gioca nella squadra dove militano Malagò, presidente del Coni, e Francesco Totti. Forse è meglio di dire che fa parte della rosa perché fa molta panchina e il campo lo vede raramente. Entra quando il risultato è ormai acquisito.

Però questo potrebbe spiegare perché il Comitato olimpico non solo ha dato il suo appoggio al progetto cesenate, così come il Credito sportivo, anche mettendo in campo due esponenti di primo piano. 

A Tersi la politica attiva non interessa. Mai dire mai, ma difficilmente lo vedremo impegnato alla ricerca dei voti. Ma è difficile immaginarlo anche ricoprire un ruolo istituzionale, assessore, tanto per capirci. Essendo un battitore libero gli starebbe stretto. Mentre si può muovere bene come consigliere della Fiera, Fattore R è una sua intuizione. Bene ha fatto anche come vice presidente di Cesenalab oppure quanto si è inventato il Wine Festival. Ora, come coordinatore della città dello Sport, è all’esame di maturità.

Negli ultimi anni è cresciuto anche caratterialmente. Ma ci sono alcuni aspetti che deve migliorare. Gli piace ancora un po’ troppo specchiarsi nei suoi successi. Inoltre ha capito che bisogna vincere, ma non stravincere. Però ogni tanto quel vizietto ritorna.

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