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Sanità privata, Zignani striglia tutti

Sul mancato rinnovo del contratto deluso dai silenzi della sinistra

Doccia fredda per i lavoratori della sanità privata. Quando sembrava che finalmente potesse essere firmato il nuovo contratto di lavoro Aiop e Aris, le associazioni datoriali, hanno innescato la retromarcia bloccando l’accordo che avevano raggiunto con Stefano Bonaccini che al tavolo sedeva come presidente della conferenza Stato/Regioni.
Un accordo che sanava una ferita aperta da quattordici anni. Il rinnovo è infatti atteso da quasi tre lustri. Onestamente un po’ troppo. Fra l’altro sembra che Stato e Regioni si fossero anche impegnate a dare più risorse al sistema così da compensare il 50 per cento dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato.

Giuliano Zignani

Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, è su tutte le furie. Ed ha ragione di esserlo. “Con questi soggetti non è possibile contrattare” dice. I suoi strali sono rivolti a Aiop e Aris. “Non ci si può permettere di non riconoscere gli impegni sottoscritti – prosegue -. Soprattutto dopo che per mesi abbiamo lavorato per costruire tutte le garanzie necessarie per garantire le parti in causa e portare a buon fine questa trattativa”.

Ma il segretario della Uil chiama in causa anche la politica e, in particolare, i partiti della sinistra. “Il loro silenzio è assordante” dice non nascondendo il malessere per il disinteresse che ha rilevato su questa vicenda. E ricorda che in ballo c’è molto più di un contratto di lavoro che, comunque, è vecchio di 14 anni. Sul tavolo c’è anche il rispetto per i lavoratori. “Gli stessi che qualche mese fa, in piena pandemia, venivano visti come degli eroi, mentre ora sono sbeffeggiati da una decisione assurda. Lo so che c’è chi ha la memoria corta, ma non pensavo potesse essere così”.

Giuliano Zignani (via Facebook)

Altro aspetto che Zignani sottolinea è il mancato rispetto della dignità del lavoro che non può essere calpestata in nessun modo e luogo, ma in particolare in strutture che lavorano con i soldi pubblici. Per questo si attende una presa di posizione pubblica a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori.

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