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Empatica, ma non solo

Francesca Papa, Miss Mamma Sorriso 2019

Farsi trattare i muscoli da un fisioterapista non è mai estremamente gradevole. A volte per farti stare bene ti devono far male. È una sorta di regola del contrappasso. Però quando a manipolarti è Francesca Papa, Miss Mamma Italiana Sorriso 2019, la sensazione è senz’altro più gradevole. Secondo lei è perché è empatica. Quello serve, ma siccome anche l’occhio vuole la sua parte non guasta sapere che è una bella donna la fisioterapista che agisce sul tuo corpo. Al concorso si è avvicinata nel 2019.

Francesca Papa

Come è perché?

“È stata una scelta di mio marito. Mi ha motivata e spinta a partecipare”.

Bilancio?

“Positivo. Una esperienza bellissima, al di là del risultato”.

Gli dia una definizione.

“Inno alla femminilità”.

Francesca Papa con Paolo Teti

Lo aveva già fatto in passato?

“No. Mi è sempre piaciuto cercare di vestire bene. Ma non avevo sfilato ed ho provato una sensazione diversa”.

In che senso?

“Una cosa unica. In un certo senso irripetibile”.

Si è sentita bene?

“Assolutamente sì. Ma non solo per la sfilata. C’è anche la preparazione. Sei al centro dell’attenzione. Ti coccolano. Ti senti come una principessa. È un po’, passatemi il termine, come il giorno del matrimonio”.

Con quale spirito ha partecipato?

“Modesto. Non avevo particolari ambizioni”.

Poi è arrivata la fascia.

“Esatto e credo sia quella che mi contraddistingue. Il sorriso, l’empatia sono miei tratti distintivi. A riconoscere che è la fascia adatta a me sono stati i miei clienti”.

Lei è fisioterapista, quanto è importante l’empatia?

“Molto. Ai nostri clienti dobbiamo dare forza e speranza. Loro ci consegnano il loro corpo, le loro patologie. Noi spesso li sottoponiamo ad una sorta di ‘tortura’, ma tutto è più facile se diamo anche sostegno morale. Empatica ci sono nata, ma col mio lavoro l’ho sviluppata”.

Al concorso quale prova di abilità ha presentato?

“Danza orientale. Ho rispolverato il vestito che avevo appeso al chiodo circa vent’anni fa. Poi ho cercato di togliere un po’ di ruggine ai movimenti che avevo imparato”.

Ballare le piace?

“Moltissimo”.

Per sfilare quale è stata la fatica più grande?

“Concentrarmi su me stessa. Comunque, ripeto, mi è piaciuto tantissimo. Si capiva che ero timida e inesperta. Ma è stato bello”.

Aiuta l’autostima?

“Tanto. Veramente”.

Torna sulla passerella?

“Certo, quando è possibile. Ho partecipato ad alcune serate come madrina e, allo stesso modo, sarò a Gatteo alla finale del 29 e del 30”.

Le foto sono di Gloria Teti

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