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Keynes, il festival del Videoclip, le politiche per il centro

Perché sono giustificabili le diverse opinioni su dove sarebbe stato opportuno organizzare la kermesse tenutasi in aeroporto

“Si è svolto in aeroporto perché era il posto più adatto. Non ci vuole molto a capirlo. Dove doveva essere fatto, in piazza Saffi?”. Così Maria Teresa Rinieri ha replicato su Facebook al pezzo sul festival del Videoclip.

Maria Teresa Rinieri, consigliera comunale del centrodestra a Forlì, in una immagine della sua campagna elettorale

Ebbene, sì, condivido la scuola di pensiero che ritiene che si sarebbe dovuto rinunciare al drive in è organizzare l’evento proprio in piazza Saffi. Del resto sono diverse le esperienze fatte in questo periodo che dimostrano che è possibile.

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Questo non vuol dire che il Festival fatto in aeroporto non sia stato organizzato bene o non abbia avuto successo. Però ha tutta l’aria di essere un investimento improduttivo. Una di quelle cose che vanno benissimo se organizzate dai privati e alle quali il Comune deve contribuire solo a livello burocratico.

Maria Teresa Rinieri, immagine tratta dalla sua pagina Facebook elettorale

Questo non vale solo per Forlì, ma per tutti gli enti pubblici. Mentre il Comune deve investire nel suo core business. In questo  caso il centro. È una politica keynesiana nella quale mi riconosco da tempo. Non sono stato fulminato sulla via di Damasco dopo che Mario Draghi, al Meeting, ha sdoganato il debito buono. John Maynard  Keynes, che non è mai stato di sinistra, è stato un economista britannico, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo. La sua idea la si può  condividere o meno, ma una riflessione su certi valori non può  essere considerata come volontà di polemica spicciola come ha fatto qualcuno su Facebook.

Detto questo ribadisco quello che sostengo da anni: per valorizzare il centro i Comuni non devono pensare alle mega iniziative. Quelle servono, ma se ne devono occupare i privati. Anche perché l’ente pubblico non ha la capacità di spesa necessaria e, spesso, neppure quella progettuale.

L’assessore al centro storico Andrea Cintorino

I mega eventi inoltre affascinano, ma non fidelizzano, cosa questa di cui c’è un bisogno impellente. È su questo che i Comuni dovrebbero lavorare organizzando (anche aiutandoli economicamente nel lancio) appuntamenti con scadenze fisse e distribuite nel tempo.

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