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Entroterre, la musica più forte del virus

Il virus non ha fermato la musica. Almeno quella del festival Entroterre, organizzato da Romagna musica, che anche quest’anno ha proposto un programma di tutto rispetto, pur ridotto a causa dell’emergenza Sars Cov2. E il 26 settembre si celebrerà l’evento finale, alla Rocca di Novellara, con Divini Musica e Vanessa Cremaschi (ore 21.30).

Quest’anno in cartellone c’erano solo 50 gli appuntamenti, invece dei consueti 80, dalla seconda settimana di luglio fino alla metà di settembre. Il presidente della cooperativa, Luigi Pretolani, spiega che «abbiamo studiato un allestimento itinerante che prevede i distanziamenti di un metro abbondante per gli spettatori, i dispositivi di ingresso e di uscita, la distribuzione mascherine e di igienizzante per le mani».

Il coronavirus ha sconvolto il mondo della musica e dello spettacolo in una maniera inedita e le regole imposte stanno rendendo molto difficoltoso organizzare eventi. «Non fare spettacoli sarebbe stata una sconfitta per la cultura – commenta Pretolani – e non possiamo permettere a un virus di farci rinunciare a questo valore. Il problema è la gestione della paura: il pubblico e i politici sono terrorizzati. Abbiamo un corpus di norme vuote che impedisce alle aziende di operare e gesti semplici come spostare una sedia sono diventati complicati come costruire un grattacielo. Per non parlare dell’aspetto economico: quest’anno non abbiamo passato i centomila euro di fatturato mentre l’anno scorso di questi tempi avevamo già raggiunto i 2 milioni».

Romagna musica ha risposto all’incertezza del futuro affrontando le difficoltà e riproponendo il mix di generi, dalla musica antica al jazz e al folk, che fanno di Entroterre uno degli appuntamenti più importanti della regione. Tra i nomi del programma 2020, solo per citarne alcuni, Rinaldo Alessandrini, La Risonanza e il duo Peppe Servillo e Javier Girotto.

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