Ci sono 120 negozi chiusi nel centro di Forlì

FORLI’. La conta dei caduti è sul Resto del Carlino di domenica 20 settembre: 19 vetrine chiuse in corso della Repubblica, 7 in piazza Saffi, 42 in corso Garibaldi, 6 in via Giorgio Regnoli, 6 in via delle Torri, 37 in corso Mazzini. Quasi 120 negozi serrati, una ventina in più rispetto a gennaio, secondo quanto riportato con precisione dalla giornalista Sofia Nardi sul principale quotidiano cittadino.

Corso Garibaldi – Forlì

La crisi economica mai finita, poi il coronavirus con annesso lockdown, si sono dimostrate una corsa ad ostacoli per il commercio. A farne le spese sono i medio-piccoli esercenti.

Ascom Forlì ha stimato, solo per bar e ristoranti, un calo del 46% dei ricavi rispetto all’anno precedente. Il 60% dei negozi ha attivato la cassa integrazione.

Al visitatore che arriva da fuori non serve andare lontano per accorgersi del momento che sta vivendo la città. Una passeggiata per le vie del centro, dai corsi principali alle strade laterali et voilà, la verifica è presto fatta. Qualcuno si è trasferito a Faenza, senza tanti rimpianti.

I locali “senza vita” sono in crescita continua, alcuni chiusi da anni, altri abbandonati dopo coraggiosi tentativi di avviare un’attività. Nessuna categoria merceologica è esente dalla crisi. Abbigliamento, gioiellerie, alimentari. Per non parlare dell’Hotel della Città, da anni ferita aperta nel cuore di corso della Repubblica.

L’Hotel della Città, in corso della Repubblica

Colpa di un milione di anni di dominazione sovietica, dicono i fanboy su Facebook. Le promesse erano ben altre, ricordano gli altri, non solo di centrosinistra, che chiedono un deciso cambio di passo alla nuova giunta. Che ormai tanto più nuova non è.

Normale, quindi, che abbia fatto discutere l’annuncio del vicesindaco Mezzacapo del via libera del Comune alla variante per il nuovo polo commerciale tra via Bernale e via Balzella.

Nell’area sorgerà un megastore da 2500 metri quadri di un noto marchio milanese e altri due punti vendita di minori dimensioni, ma comunque di almeno 750 metri quadrati. Le indiscrezioni parlano di un ristorante e di un negozio di articoli sportivi.

Zattini e Mezzacapo

Secondo quanto dichiarato dall’Amministrazione, il cambio di dimensioni inserito nella variante serve proprio per non danneggiare i piccoli esercenti del centro. Contrarie, però, sono proprio le associazioni dei commercianti, insieme a uno schieramento trasversale molto ampio. Difficile per Zattini sottrarre al dibattito le note dichiarazioni di Mezzacapo riportate dal Fatto Quotidiano.

Di “Variante ad aziendam” ha parlato espressamente il noto giornalista Stefano Vergine, ricordando che “il feeling tra la Lega e la catena di ipermercati milanese non è una novità”.

esselunga mezzacapo

Molti commercianti e cittadini della zona si sono quindi convinti che le rassicurazioni del Comune non siano sufficienti. Tanto da raccogliere più di duemila firme e organizzare un’assemblea pubblica che si terrà giovedì 24 settembre alle 20.30 nel salone comunale di piazza Saffi.

Il Comitato no megastore di via Bertini incontrerà in tale occasione il sindaco Gian Luca Zattini.

Dall’altra parte del tavolo il medico oncologo Ruggero Ridolfi, coordinatore medici per l’ambiente Isde Forlì-Cesena, Giancarlo Corzani, direttore Confesercenti Forlì, Alberto Zattini, direttore Confcommercio Ascom Forlì, Raffaele Batani, segretario generale Filcams Cgil, Milad Basir, presidente Federconsumatori Forlì-Cesena. Introduce e modera Sara Conficconi.

E voi cosa pensate di questa vicenda?

Dite la vostra nei commenti.

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