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Ad Antonio Patuelli e Benedetto Croce il lauro dantesco ad honorem

Il lauro dantesco ad honorem per il 2020 è stato conferito ad Antonio Patuelli e a Benedetto Croce, alla memoria. Per il filosofo è stato ritirato dalla  nipote Benedetta Craveri, critica letteraria, scrittrice e saggista. La cerimonia si è svolta nella basilica di san Francesco dove si celebrarono i funerali di Dante Alighieri nel settembre del 1321.

Ad Antonio Patuelli il premio vuole attestare innanzitutto la caratura intellettuale, anche in virtù degli studi delle relazioni tra l’elaborazione dantesca e il grande pensiero europeo, tra etica e filosofia, in un rigoroso e attento dialogo con le discipline storiche. Accanto al fervore dello studio occorre poi mettere in evidenza il grande impegno per la nascita di un polo dantesco che desse valore e contesto alla tomba di Dante. A Patuelli si deve infatti la destinazione culturale degli Antichi chiostri francescani che costituiscono un centro di eccellenza che ospita il Museo dantesco in corso di riallestimento oltre a spazi straordinari per la fruizione della cultura.
Infine gli si deve ascrivere merito anche per la vivacità del dialogo su Dante e per la virtuosa serie di iniziative, proposte e collaborazioni per la celebrazione del centenario, che fanno di Ravenna la città che al mondo, per partecipazione, pluralità delle proposte e quantità degli eventi dedicati, più onora il Sommo Poeta.

Il premio a Benedetto Croce vuole anzitutto ricordare il grande studioso, l’autore del libro sulla “Poesia di Dante”, pubblicato nel 1921 e ancora oggi considerato, per originalità e profondità, punto fermo negli studi danteschi. Nell’aprile del 1921 Croce fece approvare dal Parlamento la legge ricordata ancora oggi col suo nome grazie alla quale si svilupparono a Ravenna e in Italia importanti iniziative di studio, fu “adornata” la tomba di Dante e sistemato il quadrarco di Braccioforte, secondo un principio nel quale la città di Ravenna continua a riconoscersi.

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