Nuove strategie di sviluppo per Apofruit

L'azienda ha 15 stabilimenti

Nuovo corso per le strategie di supporto alla produzione e al mercato adottate dalla cooperativa ortofrutticola Apofruit, con sede centrale a Cesena e stabilimenti di raccolta e lavorazione in diverse regioni italiane. La cooperativa sigla un cambio alla direzione generale e rafforza l’impegno per garantire reddito per i suoi 3700 soci che operano nelle zone d’Italia maggiormente vocate alla produzione ortofrutticola. 

 “Stiamo analizzando la cooperativa in tutte le sue dinamiche – spiega il nuovo Direttore Generale Ernesto Fornari -, partendo dalle potenzialità di conferimento dei soci alla dislocazione dei centri di ritiro e degli stabilimenti di lavorazione con le relative capacità frigorifere, per rendere l’azienda più snella, più efficiente e maggiormente vicina e sinergica con le aree di produzione dei nostri soci.  È quanto ci impone oggi lo scenario commerciale e produttivo in cui opera anche la nostra cooperativa, un input che non possiamo ignorare per continuare ad essere fra i leader del mercato nazionale e internazionale”. 

Ernesto Fornari

Ed eccoli, oltre alla razionalizzazione della struttura (che conta oggi 15 stabilimenti di lavorazione, 16 strutture di ritiro e stoccaggio), gli assi portanti della strategia di Apofruit: l’ulteriore sviluppo del biologico di cui il Gruppo è leader in Europa, l’innovazione dei prodotti e le varietà a club, la politica di marca, la valorizzazione delle partnership con altri gruppi, e, infine, l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dei consumatori attraverso un’attenta politica green che non trascuri anche il grande tema degli imballaggi riciclabili. 

“La politica di marca di Apofruit – evidenzia Fornari – punta sul marchio Solarelli che, ad oggi, nonostante l’emergenza Covid e la grave crisi produttiva, sta registrando un aumento del 20% sul fatturato 2019. Accanto a questo, un ruolo importante lo svolgono i prodotti a club come la mela Pink Lady®, Candine®, il kiwi giallo Zespri® l’uva senza semi, i prodotti ricchi di distintività come la fragola della Basilicata ed i progetti innovativi come il carciofo Violì”. 

Altamente strategico per tutto il Gruppo Apofruit continua ad essere il segmento delle produzioni biologiche, commercializzate attraverso la società Canova e i propri partner come Coop Sole, O.P. Terra di Bari, Gullino, Orto Agrumi e SAB Ortofrutta per la IV gamma. Ad oggi il settore biologico del Gruppo Apofruit ammonta a 40 mila tonnellate di prodotto, che rappresentano un terzo del fatturato del Gruppo (336 milioni di euro annui) e ha un rapporto diretto con oltre 800 produttori, ossia l’attuale rete dei conferitori del biologico. 

Sarà rafforzata infine la politica green della cooperativa che parte dalle produzioni più rispettose dell’ambiente come le produzioni biodinamiche commercializzate con la certificazione ed il marchio Verdea® per finire con gli imballaggi, riciclabili, riutilizzabili e compostabili con appropriati investimenti in macchinari che ne facilitino l’impiego. 

“Continueremo – dice ancora Ernesto Fornari – a prestare grande attenzione alle partnership esterne, che con Apofruit condividono strategie e obiettivi, e che, attraverso nuove varietà, rappresentano il fronte di sviluppi futuri”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.