Stanno per iniziare i lavori di smantellamento del parcheggio di piazza Guido da Montefeltro, una struttura che non è mai entrata nelle simpatie dei forlivesi, e che anzi, è stata aspramente criticata per la scelta progettuale e perché si presenta come una vera e propria colata di cemento.
In tale contesto ha destato meraviglia prima la nascita spontanea di una pianta di pero, sul fronte di via Theodoli, fra il Palazzo del Vescovado e l’ex sede dell’Enel, e poi il fatto che nel corso del tempo è cresciuta ed è stata in grado di produrre frutti anche in maniera cospicua. Avendo dimostrato tanta pervicacia nel crescere e prosperare in una situazione “ostile” l’albero meriterebbe di essere salvato e di trovare spazio nel nuovo giardino-parco che sarà realizzato al posto del parcheggio.
Per la vicinanza a Palazzo Marchesi, dal 1790 sede della locale Diocesi, e per la vicinanza all’area dov’è collocata una statua di Padre Pio, l’albero è indicato e chiamato da molti forlivesi “il pero del vescovo”. È anche per questo “abbinamento” con l’autorità religiosa che andrebbe presa in considerazione la proposta di ripiantarlo tenendo conto anche che nella simbologia cristiana il pero appare spesso in connessione con l’amore di Cristo per l’umanità. È inoltre storicamente indicato come simbolo di giustizia, longevità, purezza, saggezza e buona amministrazione. E di tutto ciò abbiamo un estremo bisogno sempre ma in particolare in questi mesi difficili.
Per cui si salvi il pero del “vescovo”.
Gabriele Zelli
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