Il forum deve decidere cosa fare da grande
CESENA. Scontiamo un deficit infrastrutturale che pesa sul Pil. La crescita è insoddisfacente rispetto agli altri stati. In cinque anni (2014/2019) gli investimenti italiani sono passati da 110 a 133 miliardi. L’incidenza sul Pil è salita dal 6,7 al 7,5 per cento. In Germania e Spagna è al nove in Francia all’11. Eppure investire nelle grande opere strategiche assicurerebbe un volano alla ripresa perché ogni euro speso ne genera 2 5. Sono le direttrici della ripresa, scrive repubblica.it, disegnate alla tredicesima edizione dell’ EY Capri Digital Summit.
Un dato interessante anche a supporto delle politiche keynesiane e che dovrebbe essere al centro del dibattito di “Fattore R” che venerdì 16 ottobre si terrà a Cesena, in fiera. Le condizioni ci sarebbero tutte. Innanzitutto Ernst & Young è, da sempre, partner dell’iniziativa quindi non avrebbe difficoltà per mettere a disposizione i dati per il focus che si terrà (orientativamente dalle 11,30) sul ruolo delle infrastrutture fisiche e digitali e come incidono sulle aziende del territorio. Sarebbe però interessante cercare di capire anche quale spinta la realizzazione potrebbe dare all’aumento della produttività romagnola che non esce benissimo dall’emergenza Covid, proprio come emerge dallo studio che sarà presentato da EY.
Quest’ultimo dato è l’ennesima conferma che serve un’accelerazione degli investimenti pubblici in infrastrutture. E il segnale dovrebbe arrivare forte e chiaro proprio da “Fattore R” in considerazione del fatto che non si lancia il sasso. Siccome verrà dato l’allarme sulla contrazione del Pil romagnolo servirà dare risposte su come migliorarlo. E la ricerca presentata a Capri dimostra che una politica keynesiana resta la ricetta migliore. Uno dei problemi è che non ci sarà moltissimo tempo per affrontare l’argomento: poco più di trenta minuti tra relazione e dibattito. Poco più che una toccata e fuga.
Questo è un problema di “Fattore R”. Il forum che sta assumendo una dimensione romagnola è cresciuto sia in quantità che qualità, ma deve decidere cosa fare da grande. Adesso ha un format snello e ideale per una kermesse della durata di una mezza giornata. Quest’anno ci saranno venticinque interventi, tutti qualificati. Sono positivi, ma non ci può essere approfondimento che è quello che si chiede ad un forum economico. Quindi il salto di qualità passa da un programma spalmato su più giornate. Un po’ come succede a Trento o a Cernobbio.
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