Volti noti riminesi nella campagna che ribalta le tradizionali immagini delle professioni
Ci sono Corradino, ostetrico, e Gina, primaria. Sara Jane, maestra d’orchestra, e Joseph, maestro di scuola. Ferdinando, estetista, e Anna, imbianchina. Persone vere, alcune ben note nella comunità locale, che ci mettono di fronte agli stereotipi di genere ancora così radicati in noi quando pensiamo al lavoro. Sono i protagonisti della campagna curata dall’associazione di volontariato Coordinamento Donne Rimini nell’ambito del progetto “Le imprese delle donne”, promosso insieme ad Acli Rimini, Coordinamento Donne Acli Rimini, Acli Arte e Spettacolo, associazione DireUomo, Cambia-Menti APS, vincitore del bando della Regione Emilia-Romagna e volto a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio. Il progetto “Le imprese delle donne” realizzerà sino a fine anno iniziative per intervenire, in modo diretto o indiretto, a favore dell’accesso e qualificazione dell’occupazione femminile in Emilia-Romagna, al fine di favorire la riduzione del differenziale salariale di genere, la diffusione della cultura di impresa tra le donne e di rafforzare il loro ruolo nell’economia e nella società.
La campagna partirà in questi giorni con affissioni, video e post sui social media. Obiettivo, ribaltare le immagini tradizionali del lavoro e dei ruoli familiari, rompendo la consueta associazione mentale tra una professione e un genere, maschile o femminile. Perché se diciamo maestra non pensiamo a una direttrice d’orchestra? E perché se si pronuncia la parola “estetista” subito la mente corre a una donna? E un uomo può essere un ostetrico? È così strano farci curare da una primaria? La campagna intende sollecitare una sorta di vuoto concettuale nel quale possa prendere forma in modo creativo un nuovo immaginario dei rapporti tra i sessi e delle professioni.
Parallelamente verranno realizzate iniziative di sensibilizzazione e informazione insieme ai partner del progetto, che raggruppa una nutrita serie di enti locali, associazioni, aziende, istituti scolastici e di formazione. Il Covid ha costretto a rimodulare le azioni inizialmente “live”, ma restano saldi i contenuti. L’associazione DireUomo Rimini, spazio di ascolto per uomini maltrattanti, curerà in particolare gli incontri con le imprese, il management e i dipendenti; l’associazione di promozione sociale Cambia-Menti si occuperà delle attività a distanza con i ragazzi delle scuole superiori; Acli Arte e spettacolo Rimini proporrà streaming e programmi televisivi in collaborazione con Icaro Communication.
All’interno del progetto “Le imprese delle donne” è stata inoltre redatta la ricerca su donne, lavoro e impresa nella provincia di Rimini, realizzata dal sociologo Primo Silvestri, direttore di TRE Tutto Romagna Economia. Il rapporto verrà presentato giovedì 5 novembre alle 21con un webinarsul sito delle Acli di Rimini (www.aclirimini.it).
Il progetto “Le imprese delle donne” è promosso da Acli Rimini, Coordinamento Donne Acli Rimini, Acli Arte e Spettacolo, associazione di volontariato Coordinamento Donne Rimini, associazione DireUomo, Cambia-Menti APS; realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna ai sensi delle D.G.R. 1242/2019 e 1959/2019; in collaborazione con Comune di Novafeltria, Comune di San Leo, Ordine e Fondazione dei dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Rimini, Icaro Communication; in partnership con Fondazione Alta Valmarecchia, Fondazione ENAIP S. Zavatta Rimini, CGIL, CISL, UIL, Fucina798, Ricci sabbiatura e verniciatura, CAD, Adriaplast termoformatura, Maria Luisa Palazzo artigiana orafa, Maggioli, SGR, Istituto tecnico professionale per il commercio Luigi Einaudi di Rimini, Istituto Molari di Santarcangelo, Istituto Belluzzi Rimini.
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