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Le iniziative per il 76° anniversario della Liberazione di Ravenna

Era il 4 dicembre del 1944 quando le truppe alleate e i partigiani italiani della 28ma Brigata Gap “Mario Gordini” liberarono Ravenna dal nazifascismo, circoscrivendo lo scontro ai margini della città e riuscendo così a salvare gli antichi monumenti bizantini.

Settantasei anni dopo la città si prepara a celebrare la ricorrenza, nel rispetto dei provvedimenti restrittivi legati all’emergenza sanitaria per la diffusione del virus da Covid-19. Le tradizionali cerimonie si svolgeranno infatti in forma statica, senza la partecipazione del pubblico, alla presenza dei gonfaloni del Comune e della Provincia di Ravenna.

Il programma prevede, venerdì 4 dicembre alle 11.30 in piazza del Popolo, la cerimonia di deposizione di corone e omaggio alla lapide in memoria dei caduti della Seconda Guerra Mondiale, a cui prenderanno parte Michele de Pascale, sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Enrico Caterino, prefetto di Ravenna, Livia Molducci, presidente del Consiglio comunale di Ravenna e Ivano Artioli, presidente provinciale dell’Anpi di Ravenna.

Durante la giornata inoltre verrà trasmesso, sulle pagine facebook del Comune di Ravenna e del sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il video “Il giorno della Liberazione”, una produzione dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e Provincia, a cura di Giuseppe Masetti, con la collaborazione di Fabrizio Varesco e Michele Bentini, con la voce di Ermanna Montanari. 

In occasione del 76° anniversario della Liberazione di Ravenna l’Amministrazione comunale ha inoltre voluto ricordare e rendere omaggio ai protagonisti della lotta di Liberazione caduti lontano dalla nostra città. In particolare quest’anno è giunta a compimento una ricerca, promossa dal Comune e sviluppata dall’Istituto Storico della Resistenza, che ricompone tutte le stagioni della biografia del dottor Mario Pasi, medico, intellettuale, animatore politico, tenente degli Alpini e partigiano ravennate caduto a Belluno il 10 marzo 1945. L’esito di tale ricerca è confluito in un volume – grazie al prezioso contributo di Alberto Bissi che ha sostenuto l’iniziativa editoriale – intitolato “Il più bell’italiano. Vita partigiana del dottor Mario Pasi”, a cura di Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e Provincia per le edizioni del Girasole. La presentazione del libro al pubblico, uscito in questi giorni nelle librerie, sarà rinviata in primavera.

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