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In ricordo di Mario Leroy

L’attuale presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna, Emma Petiti, nell’introduzione al libro “Il filo di Arianna. 50 anni di Regione” scrive: “Sono trascorsi cinquant’anni dalla nascita della Regione Emilia-Romagna, quando, il 7 giugno 1970, venne eletto il primo Consiglio regionale. Mezzo secolo di un percorso che ha portato questa neonata istituzione a ricoprire un ruolo sempre più centrale nel rapporto con i territori e i cittadini, dando piena attuazione al sistema regionalista delineato dalla nostra Costituzione. La data che celebriamo nel corso di questo 2020 è una ricorrenza fondamentale che ci ricorda l’importanza di un sistema democratico e rappresentativo come quello delle Assemblee legislative, e, al contempo, ci fa tornare con la memoria alla storia dell’Emilia-Romagna che, da terra stremata dalla violenza e dalla miseria del secondo conflitto mondiale, è riuscita a diventare, passo dopo passo, una delle zone più competitive d’Europa, nonché un luogo che fa del sorriso, dell’accoglienza e della coesione sociale i suoi punti di diamante”. “Un compleanno dunque”, prosegue Emma Petiti, “che non vuole essere una semplice celebrazione, ma che punta a rilanciare il ruolo dell’Assemblea legislativa, in quanto presidio fondamentale di democrazia. E’ qui che vengono pensate, scritte, proposte e discusse le leggi e le norme per la collettività del territorio. E’ qui che le varie forze politiche elette dai cittadini si incontrano e confrontano. E’ qui che si amministrano gli interessi comuni e prende forma il futuro della nostra comunità. L’Emilia-Romagna è un pezzo d’Italia solidale, efficiente e innovativo che negli anni ha fatto della concertazione e condivisione degli obiettivi le basi di partenza da cui prendere ogni decisione, nel quadro di una reale collaborazione tra Stato, istituzioni e società civile”. 
Se la nostra Regione è diventata “un pezzo d’Italia solidale, efficiente e innovativo” lo dobbiamo anche a persone come Mario Leroy, deceduto nella giornata di ieri, consigliere regionale forlivese dal 1971 al 1975 per il gruppo del Partito Comunista Italiano. 
Leroy si è sempre distinto per un particolare spirito di servizio, prima come componente del Consiglio di fabbrica della Becchi Zanussi, negli anni delle lotte operaie che portarono all’approvazione, fra l’altro, dello Statuto dei Lavoratori, poi come uomo delle istituzioni, essendo stato anche consigliere comunale di Forlì nel 1966, nel 1970/1971, nel 1980/1985, e come militante di partito. Quando i partiti hanno iniziato a manifestare la crisi irreversibile che ben conosciamo, Leroy si è impegnato nell’ambito dell’associazionismo, prima come Guardia Ecologica, poi nella Protezione civile, quando questa parte del volontariato stava facendo i primi passi, assumendo anche ruoli di rilievo.  
Da una decina di anni, per ragioni anagrafiche, aveva cessato ogni attività. Ha lasciato però un ricordo indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto. A me ha sempre dato ottimi suggerimenti e consigli quando svolgevo le funzioni di amministratore del Comune di Forlì, senza mai far pesare la sua lunga e importante esperienza maturata nei momenti più difficili della vita del nostro paese. Per questo gli sono sempre stato grato e ne conserverò un caro ricordo. 

Gabriele Zelli 

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