Carmela La Mendola, Miss Nonna Eleganza 2020
CESENA. A venticinque anni è diventata mamma e sua figlia ha fatto altrettanto. Quindi Carmela La Mendola a 52 è nonna di Mia alla quale, appena tornata dal concorso tenutosi a Riccione, ha messo la fascia che aveva appena conquistato, quella di Miss Nonna Eleganza 2020. Lei è una signora molto impegnata. Nel Ravennate, con la famiglia, gestisce cinque ristoranti.
Aveva già partecipato a dei concorsi di bellezza?
“No, non avevo mai avuto esperienze simili”.
Cosa l’ha spinta a farlo?
“Come spesso succede è stato frutto di un caso. Tutto è cominciato l’estate scorsa in uno dei miei locali. Sentendo che ero nonna un cliente mi ha parlato del concorso dandomi un biglietto con la pubblicità. Poi mi sono iscritta e i primi di ottobre mi hanno chiamata per la finale di Riccione”.
Con quale spirito si è approcciata?
“Di farmi tre giorni di vacanza”.
Poi
“E’ stato emozionante. Mi sono divertita come una bambina. Ha contribuito anche la famiglia Teti mettendomi subito a mio agio. A quel punto sono stati tre giorni spensierati. Pensavo solo a portare a casa un risultato”.
Quindi non basta partecipare.
“No. Il clima è sano e non c’è esasperazione, ma c’è competizione. Ognuno cerca di ottenere il massimo. E’ normale”.
Come prova di abilità cosa ha portato?
“Un ballo, la Kizomba”.
Di cosa si tratta?
“Un ballo angolese fuso con ritmi latini. Quasi un tango. Molto sensuale”.
Autodidatta?
“No, vado a scuola di ballo. Due volte a settimana. Lo faccio per staccare la spina. Ma era la prima volta che mi esibivo in pubblico”.
Lei ha 55 dipendenti. Come è il rapporto?
“Quando eravamo più piccoli era più familiare. Adesso meno. E’ difficile familiarizzare con tutte quelle persone. Ora c’è rispetto reciproco, ma ci sono anche regole da rispettare”.
E’ più facile lavorare con gli uomini o con le donne?
“Con gli uomini. Senza il minimo dubbio”.
Perché?
“Gli uomini fanno squadra, le donne al massimo fanno gruppetto”.
Quali i suoi pregi?
“Quando faccio una cosa mi impegno al massimo, non lascio nulla di intentato per portare a casa un risultato”.
Difetti?
“Sono molto permalosa”.
Sogni nel cassetto?
“Non escludo di poter prendere un altro ristorante”.
Oltre al lavoro?
“Fare un viaggio a New York. Io e mio marito ne abbiamo parlato più volte, ma non è mai stato possibile”.
Perché?
“Lui è restio. Vuole andare in Italia. Tutti gli anni poi sceglie Lampedusa. Per carità, è stupenda, ma ogni tanto bisognerebbe cambiare”.
Fra quelle che ha visitato qual è la località che le è piaciuta di più?
“Londra. E’ una città affascinante. Avessi avuto vent’anni di meno mi ci sarei trasferita. Parigi invece mi è piaciuta meno. Nella capitale francese ci ho fatto solo un fine settimana. E’ bella, ma mi aspettavo di più. L’ho trovata sporca e trasandata”.
C’è qualcosa che non rifarebbe?
“Lasciare il sud. Me ne sono andata 25 anni fa. Abitavo a Campobello di Licata in provincia di Agrigento. Sono venuta in Romagna e non me ne pento, è una terra della quale mi sono innamorata. Quando sono partita non c’erano opportunità, invece adesso vedo che i giovani cercano degli sbocchi per per restare. E’ quello che mi sarebbe piaciuto fare 25 anni”.
Allora però era tutto più difficile.
“Esatto. Però il rammarico è che non ho fatto niente per provarci”.
Le foto sono di Gloria Teti
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