Nei giorni scorsi la Scuola secondaria di primo grado “Marco Palmezzano” di Forlì ha tenuto, in modalità videoconferenza, la premiazione dei giochi matematici svolti venerdì 18 dicembre 2020, dedicati alla memoria di Francesca Girolimetto, l’indimenticabile professoressa, prematuramente scomparsa l’1dicembre 2019. Molto sentito e commosso il ricordo tracciato dalla Dirigente Annalisa Fiorini: “Francesca era una docente di matematica e scienze innamorata del proprio lavoro che, per anni, ha accompagnato la crescita non solo degli studenti a lei affidati, ma di tutti i ragazzi della scuola. Era la prof di tutti. La scuola ha intenzione di dedicarle uno spazio rappresentativo che rechi il suo nome”.
Francesca Girolimetto è stata promotrice di avvincenti iniziative e aveva coinvolto le colleghe di matematica nella realizzazione di vari concorsi: i Rally matematici transalpini in collaborazione con l’Università di Parma, il Kangaroo e i Giochi d’autunno con l’Università Bocconi di Milano. Come ha spiegato la professoressa Raffaella Ruffilli, coordinatrice dell’iniziativa: “Si è scelto di creare un’attività che rispecchiasse l’animo della nostra collega, quindi scientifica e inclusiva. Sono nati così i giochi matematici dedicati a tutte le classi terze”. Nell’elaborazione delle prove sono state coinvolte anche le storiche colleghe di matematica della scuola, Fiorella Focacci e Daniela Lonzardi, a testimonianza della continuità tra docenti e del forte legame tra i colleghi.
I vincitori sono stati così premiati: primo posto (un personal computer) a Greta Campanini di 3B, secondo e terzo posto (un tablet) rispettivamente a Lorenzo De Carlo sempre di 3B e ad Andrea Franco di 3A. I premi, devoluti a scopo didattico, sono stati gentilmente donati dai docenti, dal personale scolastico dell’istituto e dalla famiglia della Prof. Giro, come veniva amorevolmente chiamata dai suoi ragazzi. Presente all’incontro Fabrizio Ceccarelli, marito di Francesca, il quale ha ricordato quanto la moglie lo coinvolgesse nella vita della scuola, che, per lei, non era solo una professione, ma una vera e propria missione.
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