Pallavicini 22 di Ravenna presenta la personale dell’artista Roberto Fontanella “Solve et Coagula”, curata da Alice Traforti. L’apertura della mostra, che si avvale del Patrocinio del Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, è prevista per il 12 febbraio a partire dalle 16 in viale Pallavicini 22 . La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 12 al 28 febbraio 2021.
Sulla base dei vigenti protocolli e linee guida anti-Covid, l’accesso allo spazio espositivo Pallavicini 22 Art Gallery è consentito in modalità di fruizione contingentata o comunque tale da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza fra loro di almeno un metro. La necessità di ricorrere a un sistema di prenotazioni per regolare l’afflusso dei visitatori si trasforma nella grande opportunità di offrire una visita personalizzata, mirata e diversificata per tipologie di pubblico.
La Mostra
SOLVE ET COAGULA
L’unione del mondo naturale e terreno con quello concettuale e onirico, nelle opere di Roberto Fontanella, diventa stimolo di una ricerca intima dell’individuo verso l’illuminazione interiore, che porta a cambiare il modo di vivere la realtà esterna in simbiosi con lo spirito più profondo dell’essere. Aspetto concettuale e materico della vita sono l’emblema della coesistenza di molteplici dualità, che trovano equilibrio nell’alchimia, una pratica di origine remota che legava scienza e metafisica per una lettura più profonda dell’esistenza. Oggi l’alchimia assume un valore di estrema importanza che si oppone all’occultazione della verità interiore, invitando al contrario ognuno di noi a percepire la realtà circostante senza mai scindere dalla propria essenza spirituale.
Solve et Coagula è un’azione che applica l’alchimia nella realtà odierna dando prova che il mondo circostante ci fornisce tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno, ma per coglierlo pienamente è necessario un approccio di analisi scientifico unito all’arte di coagulare il tutto in un unico grande flusso vitale. Per questo, il percorso dell’artista stimola una ricerca introspettiva creando analogie e legami di forze antagoniste rappresentate attraverso il colore, ridotto quasi del tutto al bianco e al nero, e le parole scritte direttamente sulle opere.
L’artista
ROBERTO FONTANELLA
Nasce nel 1958 a Chiampo, in provincia di Vicenza, dove oggi vive e lavora. Dopo un’esperienza nell’ambito del disegno tecnico, sviluppa la sua predisposizione creativa dedicandosi allo studio della storia dell’arte e al consolidamento delle tecniche artistiche.
Frequenta così l’ambiente veneziano della Fondazione Bevilacqua La Masa, dove espone per la prima volta alla collettiva annuale del 1991, creando l’occasione per un importante confronto con il pubblico.
Sempre a Venezia, nel 1993 fonda il gruppo Triplani insieme agli artisti Franco Cimitan, Guerrino Pain, Tobia Ravà, Cesare Vignato e al teorico Umberto Daniele, scambiando esperienze e suscitando contaminazioni per tutto il decennio. Dopo un periodo di distacco il gruppo di artisti si ritrova nuovamente nel 2009 e nel 2016.
Fontanella utilizza una tecnica che spazia dalla tradizionale pittura a olio alla sperimentazione continua di combinazioni materiche aggregate in diversi impasti in grado di originare, singolarmente, tipologie specifiche di superfici su cui lavorare.
Questa tendenza scultorea è esplicita nel riuso di componenti preindustriali all’interno di strutture tridimensionali di piccole e grandi dimensioni e nelle installazioni ambientali, ottenute frequentemente con l’accostamento di materiali non convenzionali.
Il focus della sua ricerca personale si fonda sui concetti filosofici e metafisici di matrice sia orientale che occidentale, in un percorso che tende sempre più alla verità delle origini e all’autenticità delle istanze. L’artista indaga il legame vitale compreso tra il mondo esterno della natura e degli atomi infinitesimali, quello del microcosmo personale interiore, creativo e immaginifico, e quello superiore del macrocosmo sconfinato, che oltrepassa i limiti di chi abita e respira su questa Terra.
Le sue opere raccontano i simboli che accompagnano il percorso alchemico dell’Opus Magnum verso la creazione della leggendaria pietra filosofale, lo strumento per giungere alla trasformazione aurea che è l’evoluzione spiriturale.
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