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Troppe frenate sulla E45

Sembra non la si voglia far decollare. Positivo l'appello di Lorenzo Zammarchi (Cesena 2024)

CESENA. Ha ragione Lorenzo Zammarchi. L’ex assessore e attuale coordinatore di “Cesena 2024” chiede di inserire la E45 nel recovery plan. E scrive: “Nella prima bozza del recovery plan vengono stanziati 32 miliardi per la missione comprendente ‘alta velocità ferroviaria, manutenzione stradale 4.0, intermodalità e logistica integrata’. Come autostrade da riqualificare vengono  indicate solo due strade: la A24 e A25. Nessuno può credere che la lista di arterie ammalorate si esaurisca a queste, ed  è bene che nelle prossime versioni siano inserite anche altre priorità, fra cui l’E45. Inoltre, considerato che nello stesso  recovery plan viene poi previsto un potenziamento di alcuni porti italiani, fra cui quello di Ravenna, è fondamentale  comprendere come un E45 sicura e funzionale sia non solo vitale, ma anche strategica”. 

L’assessore Zammarchi con l’allora sindaco Paolo Lucchi

Il ragionamento di Zammarchi non fa una piega ed è condivisibile anche l’invito alla politica romagnola di sapersi dare una visione di insieme, superando i confini del proprio comune o provincia, e presentando al Governo quelle che possono essere definite come  “priorità territoriali”. 

La E45 già adesso è un’arteria molto importante, ma nella sua struttura complessiva (Orte/Mestre) sarebbe un tassello fondamentale per lo sviluppo dell’economia italiana. Sarebbe la porta verso l’Europa dell’Est. Ma la politica romana è sempre stata fredda verso la creazione di questa infrastruttura. L’ultimo stop è quello del governo Renzi, arrivato dopo che c’era già il via libera del Cipe al project financing presentato dal gruppo Bonsignore.

Un ostracismo che si fatica a capire se si ragiona in modo pragmatico. Invece si ha la sensazione che la grande superstrada la si voglia far galleggiare senza farla decollare in maniera definitiva. Adesso c’è un piano che prevede uno stanziamento di un miliardo e 600 milioni per la messa in sicurezza di un tracciato che, risentendo del peso degli anni, ha un estremo bisogno di manutenzione e di interventi relativi alla sicurezza. Ben vengano questi lavori, però sono una toppa. Il passaggio fondamentale sarebbe la creazione della Romea Bis (Mestre/Ravenna) e la trasformazione in autostrada. A quel punto sarebbe l’alternativa della A1. E viene da pensare che possa essere proprio quello il problema. 

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