Sono stati sicuramente molti i forlivesi che nei giorni scorsi hanno accolto con soddisfazione le notizie relative all’avanzamento dei lavori di costruzione di un nuovo edificio in via Maceri al posto dell’ex Hotel Universaal (si chiamava proprio così, con due a), stabile già di proprietà del Comune di Forlì. In questo modo si riqualifica un’area in pieno centro storico, un’operazione di cui si sentiva il bisogno, anche se così è stata definitivamente cancellata una costruzione firmata dall’architetto Annibale Fiocchi (Milano 1915 – Ivrea 2011), uno dei principali progettisti italiani del secolo scorso. Fiocchi, dopo essersi laureato e dopo un breve esperienza nello studio di Giuseppe Terragni (il massimo esponente del Razionalismo), dal 1947 al 1954 diresse l’ufficio di architettura dell’Olivetti ad Ivrea. Collaborò con importanti architetti italiani e meritò riconoscimenti
internazionali. Lavorò a Milano e Varese, al laboratorio Solvay, al calzaturificio Varese. Sua è l’innovativa colonia Olivetti a Massa Marittima. Con lui, negli anni ’60, arrivarono a Forlì le idee di quell’Ivrea che nel 2018 sarà decretata dall’Unesco: Patrimonio Industriale del XX Secolo.
Ma l’edificio di via Maceri non è mai stato particolarmente apprezzato dai forlivesi anche per il declino che la struttura ha subito dopo il periodo, piuttosto beve, in cui fu un importante e rinomato hotel e ristorante. Successivamente è stato utilizzato per scopi istituzionali e sociali dal Comune di Forlì assumendo un ruolo di rilievo nella vita cittadina. Nel corso del tempo hanno avuto sede, al primo piano, il Circolo Forti e Liberi, l’Istituto Oncologico Romagnolo, un nucleo di collezioni naturalistiche dal quale doveva nascere un museo e la Circoscrizione n.1. Mentre le camere del secondo piano furono utilizzate come alloggi per dare un tetto a cittadini forlivesi che attraversavano situazioni molto difficili. Però non essendo stato possibile nel corso degli anni effettuare un totale risanamento dell’immobile per l’alto costo dell’intervento, che si prefigurava antieconomico in quanto andava adeguato anche dal punto di vista sismico, il Comune decise di cederlo all’asta dopo averlo completamente liberato. Ricordo che era uno dei punti del programma del sindaco Franco Rusticali che annunciò nel corso di uno dei primi Consigli comunali del suo mandato amministrativo che iniziò nel 1995.
La fase che ha portato alla vendita non è stata né breve né facile, anzi. Poi si è giunti all’aggiudicazione che ha consentito alla nuova proprietà di demolire l’edificio ed ora di ricostruire una pari volumetria secondo gli indirizzi di Piano Regolatore, ma con i vincoli di housing sociale definiti nel bando. Lo stesso bando conteneva anche un vincolo artistico-patrimoniale: il salvataggio e la collocazione nel nuovo complesso di una decina di opere che la pittrice forlivese Irene Ugolini Zoli (1910 – 1992) aveva creato proprio per i locali dell’Hotel Universaal, una di queste rappresentava la lunetta duecentesca della lunetta di San Mercuriale.
Ora, anche in considerazione dell’avanzamento dei lavori, sarebbe importante sapere come questo preciso dettame verrà attuato. I numerosi estimatori dell’artista Irene Ugolini Zoli, alla quale in città sono intitolati un’area verde e l’Istituto Comprensivo n. 2, se lo aspettano.
Gabriele Zelli
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