Documento di Renato Lelli
CESENA. Era prevedibile un avvicinamento fra Cottarelli e i repubblicani. Del resto parlano la stessa lingua. Non a caso, Renato Lelli, segretario regionale dell’Edera, non ha tardato ad intervenire per apprezzare l’intervento di Cottarelli che ieri ha annunciato di presiedere un comitato che elabori un progetto liberale. Questo il documento di Lelli.
Oggi nasce un comitato presieduto da Carlo Cottarelli chiamato ad elaborare un programma base di una azione comune tra forze affini facenti parte dell’area liberaldemocratica (PRI, Azione, + Europa, ALI, Liberali, ad oggi.)
“Programma per l’Italia” è la denominazione del progetto a cui sono stati chiamati a portare il loro contributo un gruppo di una ventina di persone di rilievo che compongono il comitato scientifico. Ancoraggio europeo ed atlantico, ruolo centrale del parlamento e i valori fondanti della democrazia repubblicana sono il collante comune e la base di partenza delle idee che verranno lanciate.
Credo che in un momento di forte confusione ed incertezza sia sociale che politica ci sia assoluto bisogno nel Paese di un faro che lanci proposte concrete su come affrontare in chiave moderna ed innovativa una ricostruzione post pandemia, utilizzando al meglio tutte le risorse disponibili, tra forze che oggi più di ieri possono fare riferimento ad identità e valori specifici comuni. Questi elementi possono rappresentare un forte fattore unificante di un area sino ad oggi frazionata e conseguentemente con poco peso.
Questo spazio politico deve essere riempito, facendo attenzione a non cadere in errori già fatti in passato. Il gruppo di forze che lanciano il progetto deve formare una squadra che in quanto tale opera bene quando c’è amalgama tra tutti i componenti della squadra stessa. Non bastano le punte per ottenere risultati buoni. Occorre uno spazio, fiducia e rispetto reciproco tra tutte le componenti. Se viceversa l’idea – per capirci – è quella di una incorporazione o in un assorbimento delle componenti minori anche a fronte di un buon programma di base cade tutto il castello. E’ bene essere chiari sin dalla partenza. Oggi il punto di partenza è comporre una federazione tra forze affini che hanno alla base comuni punti programmatici e possono rappresentare un cartello elettorale in grado di trasformare i sondaggi – che significano attenzione della opinione pubblica verso una proposta credibile e di cui c’è assoluto bisogno – in voti.
Nel fare questo occorre allargare il più possibile il campo, nella chiarezza di fondo tra le componenti che aderiscono, in primis riavvicinando e recuperando chi si è perso per strada.
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