RAVENNA. Il MAR- Museo d’Arte della città di Ravenna è attualmente impegnato nell’organizzazione delle mostre dantesche ma da diversi mesi pianifica anche la riorganizzazione dei propri spazi espositivi, a partire dagli interventi strutturali da poco conclusi, funzionali all’apertura del secondo ingresso del museo sul lato dei giardini pubblici.
In questa fase di analisi e riadeguamento degli allestimenti è in atto un piano di valorizzazione del patrimonio. Durante lavori di conservazione preventiva effettuati sulle opere della collezione permanente e anche in vista del riallestimento del piano terra, la conservatrice e coordinatrice culturale del MAR, Giorgia Salerno, ha rivolto l’attenzione nei confronti di un’opera che, dagli inventari storici del museo, risultava essere di autore ignoto. La scultura, dalle linee sinuose ed eleganti, raffigura un nudo di donna e la sua presenza in Pinacoteca è segnalata dalla fine degli anni Sessanta. Dopo un’attenta analisi, osservazione dell’opera e verifiche documentali, si è potuto constatare che si tratta di un’opera di Emilio Greco.
«È una grande soddisfazione poter “riscoprire” nei propri depositi un’opera di Emilio Greco, tra i più importanti scultori del Novecento, definito da Picasso il più grande disegnatore d’Europa.
La scultura in terracotta reca in basso la firma dell’autore e fu tra le opere esposte alla XXV Biennale di Venezia del 1950. Dopo aver consultato il catalogo di riferimento e l’archivio storico dell’autore, è stato possibile accertarne la felice attribuzione» ha dichiarato Giorgia Salerno.
«Il Museo deve essere anche un luogo di ricerca – afferma il direttore del MAR Maurizio Tarantino – un luogo di scambio culturale in cui progettazione e valorizzazione contribuiscono alla crescita culturale di una comunità».
«Questa attribuzione rappresenta per il Museo d’Arte della città e per Ravenna un ulteriore tassello che accresce il valore culturale del nostro importante patrimonio. I musei della nostra città raccontano lo splendore di Ravenna e la sua storia: i mosaici bizantini, i reperti archeologici, la pittura e l’iconografia dal XIII secolo fino alle opere contemporanee. Un patrimonio di pregio che da oggi si arricchisce di un ulteriore nome dell’arte italiana con la scultura di Emilio Greco. In questo momento di grande difficoltà per la cultura è per noi un grande piacere poter condividere con tutti questa scoperta», ha dichiarato l’Assessora alla Cultura Elsa Signorino.
La scultura sarà esposta nell’allestimento del piano terra del museo che verrà presentato in occasione della prossima apertura del nuovo ingresso.
L’AUTORE
Emilio Greco nasce a Catania il 1913 e nel 1933 espone per la prima volta opere di grafiche al Circolo Artistico e dopo al ridotto del Teatro Massimo di Palermo. Nel 1947 si trasferisce a Roma dove conosce Leoncillo e Guttuso. Nel 1948 è invitato ad esporre le sue opere alla Tate Gallery di Londra e l’anno successivo partecipa alla mostra Artisti Italiani del XX secolo tenuta al M.O.M.A. di New York. Muore a Roma nel 1995. Tra le sue personali più celebri si ricordano quella a lui dedicata dal Museo Rodin a Parigi nel 1961 e alla Fondazione Shirokjia di Tokio. Diverse sono le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, che lo vede vincitore nel 1956, e alla Quadriennale di Roma. Nel 2013 una grande mostra realizzata a Palazzo Braschi a Roma ha celebrato il centenario dalla sua nascita e a Catania è stato riaperto il Museo Emilio Greco.
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