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Serve una politica più concreta

Per fare proposte identitarie

CESENA. I travagli del Pd e l’elezione del nuovo segretario in questi ultimi giorni hanno tenuto banco nei giornali nazionali. Una scelta prevista in quanto stiamo parlando di uno dei partiti più importanti che però ha un assoluto bisogno di darsi un’identità e trovare il feeling con la propria base. L’ennesimo segretario non servirà a niente se dovrà passare buona parte del tempo a trattare con i rappresentanti delle correnti interne. Essere un partito di governo non può essere un problema se le scelte sono politiche e non cervellotiche e fatte con una sorta di manuale Cencelli. Ma per fare scelte politiche bisogna avere una identità chiara che non può essere cerchiobottista.

Per i politici l’obiettivo deve essere solo uno: creare ricchezza e distribuirla nella misura più equa possibile. Dirlo è facile, farlo molto meno. Soprattutto non c’è una ricetta unica. E’ difficile che conservatori e progressisti possano avere la stesse idee. Però entrambi devono partire da un dato che pare inconfutabile: per creare ricchezza serve fare investimenti. Cosa che però, negli ultimi anni, pare essere stata dimenticata, in particolare in Italia dove, pressati dal debito pubblico, è stata sacrificata proprio la voce investimenti. Così facendo però si è entrati in una strettoia pericolosa. Tutta la colpa è stata scaricata sull’Europa. Non è che dalle parti di Bruxelles siano dei verginelli, ma non tutte le responsabilità sono dei “burocrati” europei. Non sono loro ad aver detto ai governi italiani di non applicare la stessa cura dimagrante  fatta per gli investimenti a tantissime altre voci, a partire dai contributi improduttivi. Quelli che aiutano il giusto l’economia, ma danno una forte risposta clientelare.

Foto Palazzo Chigi https://www.flickr.com/photos/palazzochigi/

Adesso però anche a Strasburgo sembra si cominci a respirare un’aria diversa. Per lo meno è quello che si percepisce da quello che ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo, in un’intervista apparsa domenica sul Corriere della Sera. Parlando del futuro prossimo venturo, ha detto: “Una forte ripresa è possibile. Debito e investimenti pubblici, sì a nuove regole europee»

Parole che dovrebbero essere musica per le orecchie di tutti in generale, ma in particolare per i politici. Ma nessuno ha detto niente. Ed è un peccato. perché il nostro futuro passa proprio dalla capacità di saper gestire un debito pubblico alto e, allo stesso tempo, riuscire a fare investimenti. Politici, se ci siete, battete un colpo.

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