Il rilevante numero di adesioni e di consensi ricevuti dal primo concorso dantesco “Io mi dilettava di guardare” dimostrano l’entusiasmo che questa iniziativa ha riscosso e sta riscuotendo.
Ed è proprio per venire incontro alle tante richieste che continuano a giungere che la scadenza per l’invio delle opere è stata prorogata fino al 21 aprile 2021.
Inorgoglisce particolarmente il respiro nazionale che ha assunto il concorso. Foto, elaborati poetici, prose raffinate sono infatti pervenute e ancora stanno giungendo da ogni parte della penisola e non solo: Trieste, Agrigento, Ancona, Cerignola di Bari, Nizza (FR), …
Va inoltre sottolineato l’invio di progetti grafici e poetici da parte di scuole primarie di 1° e 2° grado di Ascoli Piceno, Olbia, Milano, Modena. Sommando queste adesioni alla partecipazione delle nostre scuole locali, sono al momento oltre 100 le proposte pervenute da giovanissimi allievi appassionati di Dante, guidati da insegnanti ammirevoli e grati per questa occasione e opportunità che, nonostante il periodo difficile, hanno voluto aderire all’iniziativa mostrando grande dedizione nei confronti dei versi della “Divina Commedia”.
Tra foto, rime, prose, grafiche e altre realizzazioni inerenti alle voci previste dal regolamento del concorso, si contano a oggi ulteriori 70 lavori da aggiungere a quelli delle scuole, per un totale di oltre 150 opere presentate. Sono numeri che evidenziano un riconoscimento sincero nei confronti della figura del Sommo Poeta, della nostra città di Forlì e il successo della scommessa lanciata dall’associazione Direzione21 che, con idee come questa, semina da anni stimoli danteschi ad ampio raggio e respiro.
Sono infine stati definiti i premi per i vincitori, consistenti in buoni spendibili su siti didattici per le categorie scolastiche e prescolastiche, mentre per le rimanenti categorie sono previsti buoni libro o testi a soggetto dantesco.
Per info o chiarimenti Loretta Giovannetti – Segreteria FORLÌDANTE 2021: cell 348 93 26 539
La cascata dell’Acquacheta cantata da Dante Alighieri nel Canto XVI dell’Inferno (vv. 94-102):
Come quel fiume c’ha proprio cammino
prima dal Monte Viso ‘nver’ levante,
da la sinistra costa d’Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d’una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell’acqua tinta,
sì che ‘n poc’ora avria l’orecchia offesa.
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