1905: l’inaugurazione del circolo Saffi di Via Lunga

Fu una grande dimostrazione popolare dei repubblicani forlivesi e non solo. Seconda parte

Come annunciato, in questa seconda parte della storia del circolo Aurelio Saffi di Via Lunga di Forlì raccontata da Tito Menzani e Federico Morgagni nel libro “Nel cuore della comunità. Storie delle case del popolo in Romagna”, verrà dato spazio al cerimonia di inaugurazione che fu molto partecipata. Il successo dell’iniziativa fu posto in evidenza sul giornale “Il pensiero romagnolo” del 30 aprile 1905. Scrive l’articolista: “Lunedì scorso sulle 3 pomeridiane, si formava presso la sede del Circolo Mazzini in Forlì un immenso corteo di socialisti e repubblicani con innumerevoli bandiere e parecchie fanfare e corpi bandistici e percorrendo la piazza Ordelaffi, via Cairoli, piazza Vittorio Emanuele e via Garibaldi, si recava al suono delle marce e degli inni popolari all’inaugurazione della bellissima casa costruita dalla Società Aurelio Saffi di Via Lunga, mercè le prestazioni gratuite dei soci operai de’ vari mestieri e sacrifizi pecuniari incontrati collettivamente dalla numerosa e forte associazione .
Nessun manifesto era stato affisso per la città ad annunziare la solenne cerimonia, così che la cittadinanza restò vivamente impressionata dalla improvvisa e grandiosa dimostrazione popolare, e i nostri avversari, cui recenti vicende politiche avevano infuso molta baldanza, rimasero sorpresi e sbigottiti, e si accorsero certo che non è sminuito nei nostri paesi il favore delle moltitudini per i nostri ideali.
Il corteo interminabile giunse alla via Lunga sulle quattro pomeridiane sotto una pioggia dirotta e sfilò nell’ampia corte della nuova casa, dove la maggior parte della folla, che non potè trovare posto nel vasto locale del sodalizio, sfidando il maltempo, stette in attesa dei discorsi inaugurali, che furono di poche e affrettate parole per non inzuppare vieppiù nell’acqua il paziente uditorio. Eugenio Stanghellini per il consiglio direttivo della Società proprietaria della nuova casa, gli onorevoli (Ubaldo) Comandini e (Giuseppe) Gaudenzi chiamati a darle il battesimo, e il socialista Aurelio Valmaggi parlarono vivamente acclamati. Furono comunicate fra gli applausi le adesioni di Giorgina Saffi (vedova di Aurelio), di Gino Vendemini e del socialista on. Genunzio Bentini, che giustificava la propria assenza dichiarando di partecipare col cuore alla festa popolare ed operaia.
Per l’alleanza fatta dalla monarchia col padre eterno, com’ebbe a dire uno degli oratori,
continuando a piovere dirottamente tutta la giornata, la festa inaugurale non riusciva come avrebbero voluto e meritato i bravi oratori e repubblicani della Via Lunga; ma fino a tarda ora la nuova casa rimase affollatissima e vi regnò l’animazione più cordiale e fraterna. (…)
All’inaugurazione della casa di Via Lunga prendevano parte anche i socialisti con bandiere e fanfare, cementando così quell’unione di forze popolari ch’è il più saldo presidio dei diritti e delle aspirazioni del proletariato”.
Menzani e Morgagni ricordano poi nel libro citato come nel corso dell’età giolittiana, periodo che va dal 1901 al 1914, i rapporti tra socialisti e repubblicani peggiorarono progressivamente, sia in Romagna che a livello nazionale. Il 30 Aprile 1911, in occasione dell’inaugurazione della vicina casa del popolo di Villafranca scoppiarono dei disordini. In particolare, mentre parlava il giovane dirigente socialista Benito Mussolini, si ebbe un diverbio tra alcuni intervenuti e un militante repubblicano fu ferito da una coltellata.
“Giunta la notizia nel poco distante circolo di via Lunga”, raccontano gli autori, “alcuni iscritti al Pri decisero di cercare vendetta, imbracciando dei fucili e appostandosi ai lati della strada in attesa del passaggio della carrozza che avrebbe riportato Mussolini a Forlì. Quando sopraggiunse un cocchio qualcuno sparò, probabilmente in aria a mo’ di avvertimento, ma dalla vettura – che non trasportava Mussolini – uscirono alcuni carabinieri, per cui gli imboscati si diedero alla fuga. L’episodio non produsse conseguenze per la casa del popolo di Via Lunga, ma segnò certamente una grave frattura fra repubblicani e socialisti”.
Durante la Prima Guerra mondiale il circolo di Via Lunga fu convertito ad abitazione per alcune famiglie sfollate dopo la disfatta di Caporetto. Terminato il conflitto, lo stabile tornò al suo utilizzo originario. Nel 1919 vi veniva affissa una lapide in marmo che ricordava gli otto soci caduti nella Grande guerra; la cerimonia era officiata da un giovane esponente repubblicano, il faentino Pietro Nenni, che di lì a poco avrebbe abbracciato la causa socialista, fino a diventare segretario del Psi. 
Nel prossimo testo si porrà in evidenza la storia del circolo Saffi di Via Lunga fra le due guerre mondiali.  

Gabriele Zelli 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).