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La ripresa della vita democratica dopo la Seconda guerra mondiale

Il caso del circolo Saffi di Via Lunga. Quarta parte

Ugo La Malfa

Dopo la fine del Secondo conflitto mondiale e la ripresa della vita democratica le attività del circolo Saffi di Via Lunga di Forlì ripresero con molto vigore e partecipazione. Ne è la dimostrazione l’iniziativa promossa la sera del 25 maggio 1946,dopo il comizio che il segretario nazionale del Partito Repubblicano, Randolfo Pacciardi, tenne in una piazza Saffi gremita per chiedere ai cittadini forlivesi di votare per la Repubblica in occasione del referendum del successivo 2 giugno. Il giornale del PRI locale, “Il pensiero romagnolo”, riportò questo resoconto: “Domenica sera, organizzata dalla sezione ‘Aurelio Saffi’ di via Lunga ebbe luogo in onore di Randolfo Pacciardi, una cena con la partecipazione di oltre 300 persone. L’ampia magnifica piattaforma, recentemente costruita dalla Sezione, accolse i numerosi amici, lieti di stringersi attorno all’ infaticabile segretario del partito. La serata ebbe momenti di così piena, spontanea e fraterna cordialità che non potrà essere facilmente dimenticata dai repubblicani intervenuti, anche per merito della perfetta organizzazione dovuta all’opera dei dirigenti della Sezione e in particolar modo agli amici Capelli Adolfo e Biagioni Aldo. In mezzo al più schietto entusiasmo parlarono portando al segretario del partito il saluto affettuoso dei repubblicani, il rag. (Giuseppe) Balzani a nome della Sezione di Via Lunga, l’on. (Cino) Macrelli, l’avv. (Ezio) Amadeo, (Amedeo) Sommingo, le signorine (Fernanda) Missiroli e (Laura) Bazzocchi, e il col. (Giuseppe) Dolfi, segretario dell’Associazione dei partigiani, tutti inneggianti al trionfo delle idealità repubblicane alle elezioni del 2 giugno. Rispose con un acclamatissimo discorso Randolfo Pacciardi, compiacendosi infine con gli amici della Sezione di Via Lunga per l’opera compiuta per il continuo sviluppo della società”.
“A seguito della vittoria della Repubblica al referendum’, come ricordano Tito Menzani e Federico Morgagni, autori del libro ‘Nel cuore della comunità. Storie delle case del popolo in Romagna’, “il circolo di Via Lunga, similmente a tante altre case del popolo e sedi del Pri – fu teatro di fragorosi festeggiamenti. Di fatto ritornò al centro della scena politica forlivese e nel contempo fu nuovamente un luogo di aggregazione a livello locale. Anche per questa ragione, il capannone che aveva fatto fino a quel momento da sede, particolarmente spartano e poco funzionale, fu abbandonato a favore di un locale idoneo”.
L’8 maggio 1949 veniva così inaugurata la nuova sede, situata poco distante, sempre nella zona di Via Lunga. Essa comprendeva vari locali: un bar, una sala da ballo e alcuni ambienti adibiti a uffici. All’esterno dello stabile c’erano un campo da bocce e un vasto spiazzo in cemento,che in estate fungeva anch’esso da pista da ballo. All’inaugurazione interveniva Ugo La Malfa, all’epoca deputato della circoscrizione elettorale emiliano-romagnola. Nell’occasione, egli ripercorreva il tragitto storico del circolo di Via Lunga e ricordava commosso Sante Dall’agata, repubblicano forlivese iscritto a detta sezione, morto in un incidente d’auto qualche giorno prima. Dopodiché teneva un lungo comizio sulla situazione politica italiana e sull’attività svolta dal Pri in seno al governo.
“La nuova sede era stata realizzata dai soci del circolo e da simpatizzanti repubblicani”, ricordano Menzani e Morgagni, “prima con sottoscrizioni volontarie per costruire un fondo per l’acquisto dei materiali e successivamente con tanto lavoro gratuito. Nel 1955 la sede fu ingrandita, con la costruzione di una nuova ala. Infatti occorrevano ulteriori spazi, dopo che un socio trasferitosi in Liguria aveva donato tutta la propria biblioteca al circolo di Via Lunga, e dopo che la fuoriuscita dei repubblicani e di altre forze politiche dalla Cgil aveva portato alla nascita della Federazione italiana dei lavoratori (Fil), poi unione italiana del lavoro (Uil ), che pure – a livello locale – trovò ospitalità presso il circolo.
Negli anni della prima Repubblica il circolo Aurelio Saffi fu un centro nevralgico dell’attività del partito dell’ edera e delle organizzazioni che gravitavano attorno ad esso. Accanto alla sezione del Pri, erano state costituite quella femminile, intitolata a Maria Giacinta Drago, madre di Giuseppe Mazzini, e quella giovanile, intitolata a Tonino e Arturo Spazzoli, martiri della Resistenza romagnola. In particolare si ebbero tre momenti particolarmente importanti nella vita del circolo fra gli anni sessanta e gli anni ottanta. 
Nel prossimo testo, che concluderà il racconto della storia del circolo Saffi di Via Lunga, si ricorderanno in modo succinto proprio le vicende degli ultimi decenni.  

Gabriele Zelli 

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