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Con l’esempio di Ilaria Alpi giornalisti romagnoli a confronto

Su precariato, tutela della professione, informazione di qualità e libertà di stampa

CESENA. Sabato mattina gruppo direttivo e soci della AssostampaFC  si sono dati appuntamento a Cesena alla presenza presidente dell’Associazione Stampa Emilia Romagna Matteo Naccari. Dopo mesi di confronti a distanza, la  riunione ha permesso al sodalizio che raccoglie e rappresenta sul territorio giornalisti  e reporter, di fare il punto della situazione con un confronto in presenza e nel pieno  rispetto della normativa.  

L’incontro, che si è svolto nella sede di Confartigianato Cesena, è stato aperto  dal saluto del direttore Stefano Bernacci e da un intervento introduttivo di Emanuele  Chesi, a nome del direttivo e del giornalismo cesenate.  

Tanti i temi al centro del dibattito, dalla piaga del precariato alla difesa della libertà di  stampa, dalla tutela professionale al contrasto alle fake news. Tra gli interventi che  hanno animato il confronto quelli di Davide Buratti (anch’egli membro del Direttivo  provinciale), Michelangelo Bucci, Pietro Caruso e Fausto Fagnoni. Uno sguardo  all’attività dei prossimi mesi è stato proposto dal presidente dell’associazione Mario  Proli che a nome del Direttivo, composto anche da Ennio Gelosi e Francesca Leoni, ha delineato un calendario in corso di definizione e che comprenderà incontri di  formazione, confronti con istituzioni e realtà del territorio, iniziative rivolte alle  scuole ed eventi sociali riservati ai giornalisti.  

Ad assegnare un contenuto simbolico di grande rilievo all’incontro è stato  l’omaggio a Ilaria Alpi da parte dei giornalisti e degli operatori dell’informazione  della provincia romagnola. “Lunedì 24 maggio, Ilaria Alpi avrebbe compiuto 60 anni  e questo nostro piccolo gesto d’affetto, di stima e di dovere della memoria, vuole  testimoniare che, per noi, il esempio è vivo” spiega AssostampaFC.  

“Purtroppo la sua vita di giovane, coraggiose e brava giornalista venne stroncata nel marzo 1994, in Somalia, mentre lavorava a una inchiesta molto  importante che voleva far luce sui rapporti tra signori della guerra, traffici illeciti,  grandi affari e relazioni internazionali, in una terra martoriata dalla violenza. Ilaria  Alpi è un simbolo e il suo sacrificio, insieme a quello dell’operatore Miran Hrovatin,  continua a indicare agli operatori dell’informazione la strada giusta da seguire per un  giornalismo da praticare sempre schiena dritta”.

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