9 Aprile 2025
Graziano Gozi

CESENA. Finalmente si può parlare in modo concreto del post pandemia. Graziano Gozi, direttore Confesercenti provinciale Cesenate e Ravennate, analizza la situazione di commercio e turismo.

Il post pandemia (perché vogliamo pensare di essere a questo punto) impone una riflessione sul futuro di commercio e turismo. Da questa tragica situazione c’è chi ne esce senza particolari problemi: parliamo del commercio alimentare. Il commercio al dettaglio non alimentare, invece, potrebbe aver subìto un colpo devastante. Attraversava da tempo una crisi strutturale e la crescita esponenziale delle vendite on line avvenuta durante la pandemia diventa acceleratore di un percorso già delineato. Se da tempo servivano interventi radicali, ora le decisioni sono indispensabili e urgenti. Non sono sufficienti gli sforzi (importanti ed apprezzabili) degli Enti Locali: il malato è grave e l’aspirina non è sufficiente.

Graziano Gozi

I piccoli borghi sono già desolatamente privi di attività commerciali e le città hanno sempre più vetrine spente. Avanti di questo passo, in pochi anni cambierà la fisionomia delle nostre città: non saranno più piacevoli da passeggiare, animate e illuminate come le abbiamo conosciute per centinaia di anni. Un mestiere non più appetibile per le giovani generazioni perché non più gratificante sul piano economico. Vanno stravolte le regole: per esempio abbattendo l’Iva o dimezzando l’Irpef per chi sceglie questa professione.

Ancora diverso il discorso per turismo e pubblici esercizi. La flessione è stata netta sia per alberghi che per bar e ristoranti e diverse imprese sono state costrette a chiudere definitivamente. Tuttavia è un settore molto dinamico e il ritorno alla normalità che stiamo vivendo sta rendendo evidente la voglia di uscire e di socialità delle persone, che si traduce in aperitivi, pranzi, cene e vacanze. Un settore, quindi, che raggiungerà rapidamente i consumi pre pandemia e a mio avviso proseguirà nella crescita. Per proiettare i nostri territori nel futuro, rendendoli realmente competitivi e capaci di vincere la sfida in campo turistico, sono urgenti interventi infrastrutturali. Solo per fare alcuni esempi, la E45 ed i collegamenti per Ravenna sono in condizioni disastrose; la secante di Cesena è un’opera incompiuta; l’aeroporto di Forlì ha pessimi collegamenti stradali con il territorio. Imprese e Associazioni faranno la loro parte ma Istituzioni e Politica devono rimboccarsi le maniche e colmare ritardi di anni.

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