Le proposte di Articolo Uno
CESENA. Le proposte per come cambiare la scuola a Cesena Articolo Uno le ha condensate in un Quaderno di sette pagine che premette l’importanza della gestione pubblica. Si tratta di una serie di proposte che vanno oltre l’aspetto logistico che ha monoplizzato il dibattito nel periodo di pandemia. Distanziamento, banchi, mascherine, trasporto e misure sanitarie indubbiamente sono temi importanti, ma la scuola (a partire da quella dell’infanzia) è molto oltre. Per quello Articolo Uno ha articolato le proposte dividendole in tre capitoli: nidi e materne; primaria e secondaria di primo grado; secondaria di secondo grado. L’obiettivo è ambizioso: farle diventare un modello che possa essere un esempio e un modello anche nazionale. Queste le proposte.
NIDI E SCUOLE MATERNE (O- 6 ANNI)
Potenziare il raccordo tra centro per le famiglie, centro di documentazione educativa e istituzioni scolastiche. Proponiamo la nascita di un gruppo di lavoro di professionisti e volontari che rafforzi e lavori per mettere in rete queste realtà.
Organizzare in ogni scuola dell’infanzia e nei nidi comunali i comitati di gestione dei genitori che possano diventare spazi di confronto e di coinvolgimento per la partecipazione delle famiglie e il raccordo con i quartieri. Ogni asilo nido ed ogni scuola materna deve diventare dentro il proprio quartiere un punto di riferimento per le famiglie, per quelle straniere in particolare cosicché la scuola diventi a tutti gli effetti il centro democratico e partecipato dai cittadini e il luogo per l’accoglienza necessaria.
Gli spazi dei cortili e dei giardini delle scuole materne comunali e degli asili nido, in collaborazione con i quartieri, devono diventare spazi usufruibili dalle famiglie per attività di socializzazione.
PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO (6-13 ANNI)
Proseguire negli investimenti sull’edilizia scolastica.
Istituire periodicamente, in accordo con le istituzioni scolastiche e con personale comunale, momenti di incontro ad inizio e durante l’anno scolastico, per le famiglie degli alunni stranieri che frequentano le scuole.
Programmare, attraverso specifiche convenzioni con il mondo della cultura cesenate, proposte formative legate all’arte, al teatro alla musica, affinché diventino programmazione didattica durante le lezioni del mattino. L’arte, il teatro, la musica, devono essere insegnate come proposte didattiche fondamentali e non come orpelli aggiuntivi.
Sperimentare anche in questa fascia d’età, in collaborazione con il cde e con gli uffici comunali, ogni attività di outdoor favorendo in modo particolare la didattica della classe capovolta e degli apprendimenti legati all’ambiente come classe decentrata.
Istituire presso lo sportello del centro interculturale un albo di mediazione linguistica che deve essere messo a disposizione delle scuole ogni volta si verifichi un nuovo ingresso di alunni stranieri anche durante l’anno scolastico.
Pattop er la lettura, il processo partecipato in cui il Comune chiede la collaborazione di tutti i soggetti che considerano la lettura e l’accesso alla conoscenza un diritto fondamentale per lo sviluppo della personalità umana.
CON.TE.STO, la cultura si fa luogo, collegare le scuole alle biblioteche di quartiere per farle interagire all!interno del concetto di biblioteca quale luogo civico.
Scuole e autismo, un fenomeno sempre più presente per il quale le scuole necessitano oltre che di personale formato di strutture adeguate al fenomeno, il “luogo calmo”, ambienti e luoghi progettati secondo uno schema logico preciso e con l!uso di forme e materiali adeguati alle esigenze.
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
È la fascia che più ha patito di una logica aziendale, di una riduzione della scuola a mera produttrice di competenze.
Anche per questo le nostre proposte per questo ordine di scuola riguardano soprattutto il potenziamento del diritto di cittadinanza.
Proponiamo:
la trasformazione di inutili percorsi di “alternanza scuola lavoro” (ora PCTO) da sostituire, semmai, con stage sensati e non obbligatori, fuori dall’orario scolastico soprattutto nei mesi estivi con un potenziamento del progetto “estate-attivi”.
L’istituzione di un gruppo di lavoro trasversale ad ogni istituto cesenate dedicato alla storia locale che, con il particolare coinvolgimento degli insegnanti di lettere e storia, torni a restituire centralità all’ora di lezione, individuando anche luoghi, monumenti e simboli della nostra storia civica locale, che possano essere motivo di approfondimento e studio da parte dei ragazzi. Da ciò potrebbe nascere l’idea di lezioni di storia fatte dai ragazzi per altri ragazzi di diversi istituti.
La relazione con la città, con gli spazi urbani sono centrali per restituire ai ragazzi e alle ragazze non solo un senso di appartenenza al micro e al macro-cosmo, ma anche per seminare la pedagogia del I CARE che dovrebbe diventare la cifra delle nostre scuole.
Inoltre:
elaborare e organizzare durante le ore di non adesione all’insegnamento dell’ora di religione proposte culturali, formative ed educative a supporto delle scuole;
costruire e formare una coscienza digitale in grado di salvaguardare i principi della democrazia e affermare una visione eticamente sostenibile delle nuove tecnologie. L!educazione digitale risulta essere fondamentale anche per combattere fenomeni quale il cyberbullismo e tutto ciò che concerne il problema cruciale dell!odio sul web, nonché il problema del disordine informativo (disinformazione, misinformazione e malinformazione). Su questi temi la collaborazione con le scuole dovrebbe essere massima e si potrebbe pensare di proporre misure per combattere queste gravi problematiche quali, per esempio, l!attivazione di corsi rivolti sia ai docenti che agli alunni e alle loro famiglie, in ambito comunale.
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