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Majakovskij secondo la Gaia Scienza

RAVENNA. Venerdì 11 giugno, alle 21.30, al Teatro Alighieri lo spettacolo cult del 1976 con nuovi interpreti.

Quarantacinque anni ma non li dimostra: La rivolta degli oggetti, ispirato allo scritto omonimo di Majakovskij e lavoro di esordio di Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandra Vanzi – ovvero La Gaia Scienza – resta uno spettacolo folgorante che al debutto originario affascinò subito spettatori e critica per il suo rapporto tra poesia e rivoluzione, avanguardie storiche e arte contemporanea. Ravenna Festival ne ospita il riallestimento nell’ambito del progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography: venerdì 11 giugno, alle 21.30 al Teatro Alighieri, l’opera troverà infatti nuovi corpi nei tre giovani performer di Fattore K (Dario Caccuri, Zoe Zolferino, Lorenzo Garufo) a cui gli autori passano il testimone per dare vita a un incontro fra epoche, corpi ed esperienze differenti.

“Ci è parso interessante riandare a quel momento nietzschianamente aurorale per ragionare di nuovo insieme – hanno dichiarato gli autori in un’intervista – su quel lavoro che per ognuno di noi ha costituito un punto di partenza importante, fondante. Era l’esito di un rapporto di amicizia e di affinità di interesse e gusti, l’elaborazione di uno stile e di un linguaggio comune, fisico e mentale assieme, di prove e di vita, in una dimensione di grande libertà, senza una regia, né di uno né di tutti. Quello a cui ci accingiamo è creare le condizioni per tramettere un’esperienza, reinventando quel gioco scenico, consegnando a giovani attori e danzatori gli oggetti da rivoltare”.

Era il 24 marzo 1976 quando i tre allegri ragazzi della Gaia Scienza si presentarono al pubblico al Beat ’72 di Ulisse Benedetti, la storica “cantina romana” del teatro di ricerca, situata a via Gioachino Belli, sotto il livello del Tevere. La culla dell’anima underground della cultura italiana li tenne a battesimo, allungando la lista dei suoi protagonisti nel carnet, da Carmelo Bene a Leo de Berardinis, da Vasilicò a Carella, oltre agli allora giovanissimi Magazzini Criminali, Martone e tanti altri. Sbocciato quando la spinta delle contestazioni del ’68 cedevano il passo alla disillusione che porterà molti a scelte radicali, La rivolta degli oggetti  si apriva su una scena costruita con violini senza corde, sedie sospese, cappotti, tubi che attraversavano lo spazio, una pistola e una stella rossa, realizzata in collaborazione con il pittore e scenografo Gianni Dessì. Un vero e proprio manifesto estetico della neoavanguardia romana dove – in una sintesi felice fra teatro, danza e arti visive – i tre autori disegnavano un racconto sulla libertà e sull’utopia della trasformazione del mondo.

Nata dall’incontro tra Giorgio Barberio Corsetti, Alessandra Vanzi e Marco Solari, che scelsero di dare alla loro neo compagnia il nome del testo di Nietzsche, ispirati dl saggio di diploma di Corsetti all’Accademia Silvio D’Amico, la Gaia Scienza è stato uno dei gruppi di teatro più rilevanti tra la metà degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Il loro focus era un punto d’incontro “fra il teatro d’azione, fondato sulla presenza dell’attore slegato da ogni necessità di rappresentazione e una complessità nella progettazione della scena, affidata soprattutto al ruolo degli oggetti e dei materiali”. Tornando sul luogo della prima “rivolta” – a distanza di quasi mezzo secolo e dopo aver preso strade diverse nel 1984: la compagnia Solari Vanzi da un lato e dall’altro la Compagnia G.B. Corsetti diventata poi Fattore K – i tre si sono ritrovati fianco a fianco per rimettere in scena con un nuovo cast lo spettacolo simbolo del proprio percorso artistico.

Mettiamo in moto la memoria è il Leitmotiv del Progetto RIC.CI ideato da Marinella Guatterini con l’obiettivo di dare risalto alla danza contemporanea italiana anni Ottanta e Novanta ricostruendo alcune coreografie esemplari ma dimenticate di quegli anni. Un passato artistico in cui brulicano i germi di una creatività sorprendentemente frizzante, spesso in bilico tra danza, teatro, arti visive, poesia e letteratura.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 15 Euro, under 18 5 Euro

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