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Visita guidata alla Pieve di Pievequinta

Nuova tappa del ciclo "Antiche Pievi. A spasso per la Romagna"

 

Foto di dervis Castellucci

Dopo la grande partecipazione di pubblico che ha caratterizzato anche la visita guidata alla Pieve di San Donato di Polenta, sabato 19 giugno 2021, alle ore 17.00, Marco Vallicelli, storico dell’arte, condurrà i partecipanti alla scoperta di quella dedicata ai Santi Pietro e Paolo di Pievequinta (via del Cippo 6, Forlì). L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale “Antica Pieve”, presieduta da Claudio Guidi.
Ai partecipanti sarà consegnata in omaggio copia della guida storico-artistica che riporta la descrizione dei luoghi di culto visitati o da visitare (Pievi di: Santa Reparata, Polenta, Pievequinta e Montesorbo), curata da Marco Vallicelli, con alcuni testi di Marco Viroli e Gabriele Zelli dai seguenti titoli: “Nascita della città fortezza di Terra del Sole”, “Polenta: dove storia e mito resistono nel tempo”, “Biagio Molina, protagonista della Resistenza. Fu fucilato a Pievequinta il 26 luglio 1944”, e un contributo di Pier Luigi Bazzocchi, console del Touring Club, su “Il Cammino di San Vicinio e le valli del Savio de La Para, del Fanante e del Borello”.
Per informazioni Claudio Guidi: 3386462755.
La prima data che documenta l’esistenza della Pieve di Pievequinta, che sicuramente è notevolmente precedente risale al 950. Anche se non documentato, è ipotizzabile l’esistenza di un antico sacello paleocristiano, da cui sarebbe derivata una pieve avente un’architettura più  sviluppata: quella stessa chiesa che sarà abbattuta nel XV secolo perché fatiscente.
Un documento del 1169 di papa Alessandro III lega il luogo di culto ai Canonici di Ravenna ed avente diritto su molti altri edifici minori del territorio (almeno 11 cappelle, future parrocchie). 
La Pieve di Pievequinta è famosa per essere l’unica chiesa delle campagne forlivesi ad avere un campanile cilindrico, tipico delle basiliche ravennati; come Sant’Apollinare in Classe,
Sant’Apollinare Nuovo, Sant’Agata Maggiore o il Duomo stesso di Ravenna. Non a caso le pievi del nostro territorio furono per molto tempo assoggettate alla Chiesa ravennate. Il campanile è l’unico di stile bizantino costruito nel territorio forlivese e fu edificato approssimativamente nel secolo IX su un preesistente insediamento. Il fusto ha un diametro di 5 metri ed un’altezza di 22 metri con il basamento a sezione quadra. Nelle sue pareti si aprono sei ordini di monofore e bifore; quelle del 2°, 3° e 4° livello hanno una colonnina centrale rifatta nel 1963 quando fu restaurato.
Importanti scavi archeologici, eseguiti nel 1998 sotto il controllo della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Ravenna e la direzione di Paola Novara, hanno permesso di verificarne la stratigrafia interna e individuare un pavimento settecentesco a meno di 70 centimetri dall’attuale piano di campagna e il basamento originale del campanile a meno 130 centimetri. Da questi scavi sono emersi, a riempimento della fondazione, tessere di marmo di vario tipo del II secolo d.C. provenienti da pavimentazione musiva; inoltre si è potuto appurare che parte dei mattoni utilizzati sono materiali di recupero di epoca romana.

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