L'opinione di Renato Lelli
CESENA. Che un repubblicano condivida la politica di Draghi non può certo essere una novità. Ed ovviamente Renato Lelli è tra quelli. Però per cercare di motivare la scelta è andato oltre l’aspetto ideologico e ha fornito una serie di dati. Lo ha fatto con un post su Facebook.
Il Consiglio dei ministri, attraverso una relazione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, ha fatto il monitoraggio dei provvedimenti attuativi della XVIII Legislatura.
Su un totale di 1.135 provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative dei primi due Governi della XVIII Legislatura, al 13 febbraio 2021 (data di insediamento del Governo Draghi) lo stock dei provvedimenti da adottare era pari a 679 (il 60%). Alla data del 28 aprile 2021, dopo circa due mesi e mezzo di Governo, i provvedimenti da adottare si sono ridotti dell’11,9%, passando complessivamente da 679 a 598 provvedimenti.
A questi, si aggiungono i decreti attuativi previsti dagli atti normativi dell’attuale Governo (50, di cui 4 adottati, 32 da adottare e 14 la cui efficacia è stata rinviata al 2022). Pertanto, dei 1.185 provvedimenti attuativi della XVIII legislatura, il 45,7 per cento (541 provvedimenti) è stato adottato; il 54,3 per cento (644 provvedimenti) risulta non adottato. Senza i decreti attuativi gran parte delle azioni previste non sono efficaci. Ai Ministeri è stato chiesto di imprimere un’ulteriore accelerazione nell’adozione dei provvedimenti. Inoltre, è stata condivisa l’esigenza di attenuare la tendenza al rinvio a decreti attuativi prediligendo normative autoapplicative.
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