I partecipanti hanno attraversato parte del bosco della Tenuta Montebello di Modigliana
Gli organizzatori dell”iniziativa “Ci incamminammo per una Selva Oscura” (allegoria in tre atti della Divina Commedia: la selva, l’inferno e il buio) sono molto soddisfatti perché l’incontro ha registrato una presenza superiore alle più rosee aspettative. Sono state infatti oltre sessanta le persone che hanno partecipato alla camminata serale che si è svolta all’interno della Tenuta Montebello di proprietà del Comune di Modigliana e che hanno ascoltato, strada facendo, le riflessioni di Alessandro Liverani, Alberta Tedioli e Gabriele Zelli. I relatori hanno messo evidenza, fra l’altro, che il viaggio del Sommo Poeta nella Commedia è essenzialmente caratterizzato da una progressiva intensificazione della luce a partire dall’oscurità. Tanto che il contrasto tra tenebre e luce viene posto subito in primo piano all’inizio dell’opera in quanto Dante si smarrisce in una selva oscura e cerca si salire su un colle illuminato dal sole. Nel buio dell’inferno il lume che guida il poeta è quello della ragione e l’itinerario percorso è una sorta di purificazione dell’autore e di tutta l’umanità alla ricerca del sole e della salvezza divina. Non a caso per Dante nel Paradiso la luce non è solo simbolo ma la sostanza stessa del regno celeste.
L’incontro, che si è svolto lunedì 21 giugno 2021, giorno del solstizio d’estate, è stato introdotto da Giuseppe Baldini per l’Associazione “Il Baratto, alla ricerca della modiglianesità perduta”, organizzatrice dell’evento che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Modigliana e la collaborazione con l’Accademia degli Incamminati, il Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni Dante 2021, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Nucleo volontari Antincendio, Protezione Civile e la Pro Loco di Modigliana.
I partecipanti hanno apprezzato lo svolgimento dell’iniziativa, iniziata alle ore 20.00 e terminata in mezzo al bosco che caratterizza la Tenuta Montebello quando il sole è tramontato, perciò al buio mentre in cielo si era già levata la luna. Al termine della serata dantesca i partecipanti sono stati chiamati a rispondere a due quesiti: “Dove vorrei perdermi?” e “Con chi vorrei perdermi?”. È stata letta una selezione delle risposte e tra ironie e spunti di riflessione i “viandanti” hanno anche gradito l’omaggio del volume “Itinerario dantesco nella valle dell’Acquacheta” di Marco Viroli e Gabriele Zelli, fotografie di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, copertina di Barbara Gaudenzi, Edit Sapim, 2021, così come la piadina fritta offerta al termine dalla locale Protezione Civile e Pro Loco.
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