RAVENNA. Lunedì 12 luglio, alle 21.30, alla Rocca Brancaleone con la dedica a Mario Salvagiani.
C’è un prima e un dopo Dante, in letteratura; allo stesso modo, nella pittura, esiste un prima e un dopo Giotto – della cui grandezza era consapevole lo stesso Poeta, quando nel XI canto del Purgatorio scriveva “Credette Cimabue nella pittura / tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, / sì che la fama di colui è scura”. La loro modernità non si è ancora consumata, anzi; proprio dalla loro arte, ancora così profondamente contemporanea, partirà il viaggio di Flavio Caroli attraverso I dipinti che hanno sconvolto il mondo dopo l’età di Dante e di Giotto, l’incontro in programma lunedì 12 luglio, alle 21.30, alla Rocca Brancaleone, introdotto da Giorgio Gualdrini. Ospitato da Ravenna Festival nell’ambito della Via Sancti Romualdi 2021, in collaborazione con l’Associazione Romagna Camaldoli, l’appuntamento con il notissimo storico dell’arte è anche un omaggio alla memoria di Mario Salvagiani, artefice della nascita del Festival e per oltre vent’anni alla sua guida come Sovrintendente, l’Avvocato che con mano sapiente e generosa ha saputo intessere tanta storia dello spettacolo dal vivo a Ravenna.
Dal Crocifisso di Santa Croce di Cimabue alla Marilyn di Warhol, quello di Flavio Caroli è un racconto delle opere che hanno rivoluzionato la storia dell’arte. Già un volume uscito per Edizioni 24 Ore Cultura (I 100 dipinti che sconvolsero il mondo, 2021), la traiettoria scelta da Caroli percorre ben otto secoli sulle tracce dei dipinti che, per forma e contenuti, hanno rappresentato momenti di rottura e innovazione, fino a diventare modelli di riferimento per l’immaginario collettivo. Pur senza dimenticare il contesto storico e sociale in cui sono scaturite, Caroli si concentra sulla forza dirompente con cui certe opere hanno segnato per sempre il corso delle stagioni artistiche, dalla ricerca plastica e spaziale del Duecento, passando per la prospettiva rinascimentale e l’uso della pittura ad olio fiamminga, fino alle rivoluzioni delle avanguardie tra Ottocento e Novecento.
L’appuntamento è anche l’occasione per ricordare Mario Salvagiani, per tutti l’Avvocato, scomparso a dicembre 2019: un uomo le cui imprese – fra cui la riapertura del Teatro Alighieri, il recupero della Rocca Brancaleone, la nascita di Fondazione Ravenna Manifestazioni, di Ravenna Teatro, dell’Orchestra Cherubini… – hanno conferito a Ravenna la sua identità nell’ambito dello spettacolo dal vivo. Nel disegno complessivo di politica culturale perseguito dall’Avvocato hanno trovato posto anche le arti visive; se ne ricorda, per esempio, l’impegno per la crescita dell’allora Pinacoteca di Ravenna (oggi MAR) con particolare riferimento all’arte contemporanea.
Flavio Caroli è uno dei più conosciuti e stimati critici e storici dell’arte italiani. Originario di Ravenna, è autore di numerosi, fortunati libri, che sanno unire l’autorevolezza scientifica a una scrittura capace di rivolgersi a un vasto pubblico (capacità affinata anche nel corso delle presenze televisive, in special modo a Che tempo che fa). Ha curato mostre in sedi prestigiose, ricoprendo tra l’altro la carica di responsabile scientifico delle attività espositive di Palazzo Reale a Milano (1997-2004), accanto alla partecipazione alle commissioni della Biennale di Venezia e di quella di Sydney. Ha collaborato alle pagine culturali di numerose pubblicazioni, tra cui il Corriere della sera e Il Sole 24 Ore.
Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
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