In piena estate con l’aumento sensibile delle temperature capita molto spesso di dover affrontare le infestazioni da vespe e calabroni. Si tratta di due imenotteri che possono causare punture dolorosissime all’uomo e in certi casi, per fortuna non molto frequenti, anche shock anafilattico, ovvero una reazione allergica grave causata dal veleno iniettato.
Non esiste una vera e propria prevenzione alle infestazioni da vespe e calabroni, se non un intervento repentino, appena ci si accorge che questi insetti fanno la loro comparsa, un’azione che è opportuno far svolgere da esperti disinfestatori, vista la loro pericolosità.
“Gli interventi contro vespe e calabroni – spiega Dino Gramellini, presidente di Sochil Verde – hanno un obiettivo prioritario, ovvero quello di identificare e conseguentemente abbattere il nido: molti sono i luoghi dove le vespe nidificano, dai cassoni delle tapparelle alle buchette delle lettere, dall’interno dei campanelli fino ad angoli nascosti sia all’aperto che all’interno delle abitazioni. Diverso il discorso per i calabroni, se non altro per le consistenti dimensioni del loro nido, che può formarsi sugli alberi, nelle siepi, nelle cavità dei tronchi, su tetti e tettoie e anche all’interno di canne fumarie, dove può capitare che questa presenza voluminosa possa anche causarne l’ostruzione. E’ indispensabile, prima di qualsiasi intervento, un’ispezione della casa dove si è manifestata la presenza di vespe o calabroni, per verificare la situazione e scovare il nido: in certi casi l’intervento può essere più complesso del previsto, a causa di particolari localizzazioni del nido stesso in posizioni elevate o scomode da raggiungere, per cui può rendersi necessaria la dotazione di piattaforme aree, in quanto l’azione da terra verso l’alto, seppur con lance professionali, potrebbe non essere sufficiente. Oltre a ciò, vista la pericolosità di questi grandi insetti, i nostri tecnici, per la loro incolumità, operano in contesti del genere, con alte protezioni in termini di presidi personali di sicurezza. L’intervento viene svolto con insetticidi chimici abbattenti (azionati da lance o atomizzatori), mentre la successiva asportazione del nido viene svolta manualmente o con l’ausilio della lancia stessa”.
La principale avvertenza è quella di verificare bene da parte degli abitanti della casa, nel caso delle vespe, di non aver confuso l’infestazione con la presenza di api.
“In casi come questi – continua Dino Gramellini – noi ci fermiamo, in quanto non siamo i referenti giusti per risolvere questo problema. Mi spiego meglio. Le api sono insetti utili che hanno quasi sempre un proprietario: la loro eliminazione è assolutamente vietata e in caso di loro massiccia presenza è opportuno rivolgersi ad apicoltori professionali, chiedendo informazioni ai Vigili del fuoco o alla Asl”.
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