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Pd, evita la sindrome del 93

Per non vanificare il successo elettorale

CESENA. Morrone non ha indovinato le previsioni. Circa un mese fa il plenipotenziario romagnolo della Lega aveva detto di aver l’impressione che in provincia di Forlì – Cesena il centrodestra avrebbe vinto in tutti i Comuni guadagnandosi, quindi, la guida della Provincia. Le cose non sono andate così. A Cesenatico ha stravinto Gozzoli, Bertinoro è rimasta al centrosinistra che ha vinto anche a Sogliano. Il centrodestra, invece, si è confermato alla guida di Gatteo soprattutto grazie a Vincenzi che pur non essendo candidato sindaco (non poteva avendo esaurito i mandati) ha una incredibile forza di trascinamento. Buda, avversario di Gozzoli a Cesenatico, ha già fatto autocritica: “Il centrodestra – ha detto – deve farsi un esame di coscienza e far partire un nuovo ciclo”. Sarebbe utile che anche Morrone si facesse una domanda e si desse delle risposte.

In questa tornata elettorale il Pd non ha vinto bene solo in Romagna, dove non è più così scontato, ma in tutta Italia. Che l’esito del voto sia stato un successo per il centrosinistra è testimoniato dall’analisi dei quotidiani più vicini al centrodestra. A parte “La Verità” che comunque cerca di arrampicarsi sugli specchi, “Giornale” e “Libero” riconoscono la sconfitta e sottolineano che il problema principale è la mancanza di un federatore come Berlusconi. Stessa analisi che ha fatto Enrico Letta che da queste elezioni esce molto rafforzato. 

Ora il Pd è con il vento in poppa, ma deve fare attenzione. Deve evitare di ripetere gli errori del ‘93. Nell’autunno di allora si votò per le amministrative e l’allora Pds dominò la scena. Ricordate la poderosa macchina da guerra di occhettiana memoria? Sembrava che le elezioni di primavera per Occhetto e soci dovessero essere una passeggiata, invece spuntò Berlusconi e andò a finire come tutti sappiamo.

Adesso il Pd deve evitare di crogiolarsi guardandosi l’ombelico e consolidare il risultato ottenuto. La strada da battere è quella di costruire un vero centrosinistra. Centro e sinistra sono due sostantivi che in politica devono avere lo stesso peso. Perché solo equilibrandoli nel modo giusto si potrà creare quella ricchezza che poi dovrà essere distribuita il più equamente possibile. Per farlo dovrà sempre di più riconquistare le periferie, non perché è lì che si vincono le elezioni, ma per capire quali sono le reali esigenze delle persone. Per gestire il malessere bisogna conoscerlo. E per conoscerlo serve toccarlo con mano. La sinistra (il Pd in particolare) aveva perso questa sensibilità. Sembrava non ci potesse più riuscire. Ora si ripresenta l’occasione. Non deve farsela sfuggire.

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