RAVENNA. Continuano gli incontri del venerdì del Centro relazioni culturali, progetto ideato da Walter Della Monica nel 1974, ormai diventato tradizione consolidata e apprezzata. Dopo due cicli interrotti dall’impossibilità di organizzare incontri pubblici, finalmente, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie, il pubblico avrà di nuovo l’occasione di conoscere da vicino i protagonisti della cultura nazionale.
Venerdì 15 ottobre, alle 18, nella sala Muratori della Biblioteca Classense, Maria Giuseppina Muzzarelli presenterà il suo ultimo libro “Madri, madri mancate, quasi madri. Sei storie Medievali”, edito da Laterza. La sala è a piena capienza.
Il libro parla di Storie di donne e di madri del Medioevo, note e meno note, alcune dimenticate, la cui condizione anticipa difficoltà, impedimenti e opportunità che viviamo ancora oggi.
Maria Giuseppina Muzzarelli ricostruisce sei storie esemplari di donne, alcune notissime come Matilde di Canossa, altre meno conosciute, ma esemplari e portatrici di contenuto e di senso. In particolare si indaga tra le pieghe della storia il rapporto con la maternità.
C’è l’esperienza politica e umana di Dhuoda (vissuta nel IX secolo), i cui figli divennero ostaggio di chi si contendeva il potere; c’è, due secoli dopo, la vicenda di Matilde di Canossa, donna potentissima, ma delusa nelle sue aspettative di maternità; c’è l’esempio di Caterina da Siena, che pur non avendo figli agisce e scrive da ‘grande madre italiana’; c’è Christine de Pizan, impegnata nell’ultimo scorcio di Medioevo a fare lo slalom fra la vita e la carriera. E ancora, c’è Margherita Datini, contemporanea di Christine, che cresce come fosse sua figlia la piccola Ginevra, che il marito ha avuto da una schiava; c’è infine Alessandra Macinghi Strozzi, vedova di un esule, che fa da madre e padre ai suoi 5 figli.
Capitolo dopo capitolo, il libro mette in discussione ciò che crediamo di sapere sulle donne del passato: scopriamo figure di madri oltre la retorica che le relega a un ruolo angusto, incontriamo autentiche madri anche oltre l’effettiva esperienza biologica, osserviamo donne in azione oltre la sfera della domesticità, protagoniste oltre i limiti imposti al loro genere.
Insomma, madri e donne che vanno ben al di là delle nostre (spesso ristrette) concezioni del Medioevo e del ruolo femminile. L’esperienza di essere madri nel lungo Medioevo occidentale presenta molte sfaccettature e altrettante varianti, tutte culturalmente e socialmente determinate. Molti condizionamenti, di diversa portata, hanno inciso sulla più semplice delle relazioni fino a modificare in profondità il ruolo della madre e la rappresentazione di esso. Indagare le molteplici forme assunte dalla funzione materna nel Medioevo aiuterà a capire i vari modi di impersonare questo ruolo, nonché le valutazioni suscitate dalle figure di alcune madri particolari di cui è possibile ricostruire la storia. All’origine di questo libro non c’è una tesi, ma una serie di domande e dubbi. Pensiamo ad alcuni modi attuali di concepire la maternità. Sono davvero così inediti? Madri surrogate, famiglie allargate e madri alle prese con i sensi di colpa quando non intendono rinunciare alla carriera: sono questioni solo dell’oggi?
Ragionare sulla funzione materna in età medievale è un modo per rispondere a dubbi attuali e per avvicinarci a un’epoca matriciale rispetto a molti nostri modi di pensare e di essere. Ma è un modo anche di sottolineare differenze e specificità. In questo libro, la storica Maria Giuseppina Muzzarelli ci accompagna in un medioevo al femminile lontano da stereotipi.
Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna. Si occupa di storia della mentalità e della società. Tra le sue pubblicazioni: Pescatori di uomini. Predicatori e piazze alla fine del Medioevo (2005); Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan intellettuale e donna (nuova edizione 2017); A capo coperto. Storie di donne e di veli (nuova edizione 2018); Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna (2020). Per Laterza è autrice di Nelle mani delle donne. Nutrire, guarire, avvelenare dal Medioevo a oggi (2013).
Ingresso libero
Per info e prenotazioni 0544.482227 – crc@comune.ra.it
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