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Riciputi porta Cesena su Rai 1

Pezzi della sua straordinaria collezione di macchine per scrivere utilizzati nel film ricavato da un romanzo di Camilleri

CESENA. C’era un piccolo pezzo di Cesena ieri sera su Rai 1. In particolare nel film “La concessione del telefono – C’era una volta Vigata” tratto da un romanzo di Andrea Camilleri che è andato in onda in prima serata. In scena utilizzate antiche macchine per scrivere di fine ‘800 fornite dal cesenate Cristiano Riciputi e da Domenico Scarzello. Tutte in perfetto stato di conservazione e funzionanti, tant’è che sono state utilizzate per scrivere direttamente in scena.

Una scena del film

La notizia può sorprendere, ma solo in apparenza. Cristiano Riciputi nella vita fa il giornalista. È specializzato in agricoltura, settore che conosce molto bene non solo perché è laureato in Agraria. Il suo hobby però sono le macchine per scrivere, passione iniziata circa dieci anni fa e che in poco più di due lustri lo ha fatto diventare uno dei principali collezionisti italiani. Una passione nata forse per la professione che fa. Ha unito l’ammirazione per la meccanica antica con il lavoro giornalistico.

La Taurus di proprietà fi Riciputi

Ora è proprietario di un centinaio di macchine per scrivere, una decina molto rare. Fra queste c’è la Taurus che ha due primati: è la prima macchina per scrivere italiana (1908) e la più piccola al mondo. Ne sono conosciute dodici di cui sette in musei. il suo sogno è possedere una Sholes&glidden, prima macchina realizzata a livello industriale. E’ un’americana del 1873. Della versione che vorrebbe il collezionista cesenate ce ne sono 28  modelli per lo più in musei sparsi per il mondo.

Altro sogno è diventare proprietario di una Enigma, macchina crittografica nazista. E non è escluso che c’entri i suoi obiettivi in quanto fa quanto punta qualcosa di tutto per riuscirci. Come nel 2016 quando volò a New York per fare un acquisto. Decisione necessaria perché gli americani vogliono essere pagati in contanti e non con bonifico. 

Fa molte mostre. La prima risale al 2013 a Sarsina e fu visitata da circa settecento persone in quattro giorni. Nel 2018 ne organizzò una a Bologna, nelle due torri, e in cinque giorni ci furono cinquemila presenze. Finora ne ha organizzate una ventina. Attualmente ha pezzi a Torino e Bolzano.

Adesso è segretario nazionale dell’associazione Collezionisti Macchine per Scrivere. Insomma, è una sorta di autorità a livello nazionale grazie ad un percorso di crescita tutto sommato veloce nel quale è stato supportato da Domenico Scarzello, collezionista piemontese e direttore del museo della Scrittura Meccanica di Bra. A lui deve tanto, così come a Luciano Morosi, ex tecnico Olivetti, col quale ha organizzato diverse mostre.

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