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Il cardo di Cervia: eccellenza e ingegno romagnolo

Prodotto unico dal quale è nata una filiera

CESENA. Oggi su FreshPlaza, la bibbia dell’agricoltura online, l’amico e collega Cristiano Riciputi si è occupato del cardo di Cervia. Si tratta di un’eccellenza gastronomica. Soprattutto è diverso dal cardo comune. Quest’ultimo ha un gusto simile al carciofo e con sfumature che ricordano il sedano. Sostanzialmente però ha un retrogusto amarognolo. Quello di Cervia è molto più dolce. E’ un prodotto unico e si sviluppa sotto la sabbia marina che è l’elemento che le garantisce quella inconfondibile e caratteristica dolcezza. 

Ma il cardo di Cervia è anche la dimostrazione della capacità imprenditoriale romagnola. Come ricorda Riciputi il principale produttore è Giuseppe Fiori che però è andato oltre alla semplice coltivazione. “Quest’anno – ha detto a FreshPlaza – ho piantato poco meno di 200mila piante su dieci ettari. La qualità è ottima, ma le rese sono inferiori rispetto al normale. La prima causa sta nella siccità estiva accompagnata da alte temperature; la seconda causa nelle gelate dei giorni scorsi che hanno lessato un giro di foglie esterne”.

Le foto, tratte da FrehPlaza, sono di Cristiano Riciputi

Ma i meriti di Fiori vanno ben oltre le capacità produttive. E’ riuscito a creare una linea legata al cardo di Cervia. Questo dimostra l’ingegno della nostra imprenditoria medio piccola. Purtroppo quando si parla di economia locale si finisce sempre per parlare dei colossi, ma c’è un mondo infinitamente più piccolo, ma altrettanto ingegnoso e capace. Nel caso specifico Fiori ha trovato accordi con la grande distribuzione per il prodotto fresco che però vende anche nel punto vendita aperto a Cervia dove si può trovare anche la vasta gamma di trasformati. E la creazione della filiera è l’aspetto più interessante. La novità di questi mesi sono la giardiniera, il gin, il cardo in agrodolce e cardo e zucca. Ma la chicca è stata presentata durante il periodo festivo: il panettone con noci e marmellata di cardo.

L’articolo di FreshPlaza però termina con una notizia non entusiasmante. L’imprenditore cervese si è detto soddisfatto per l’andamento delle vendite nel corso del 2021, ma non lo è altrettanto per queste prime settimane del 2022 che ha definito “piuttosto fiacche”. E questo deve far riflettere perché è un chiaro segnale che si sta facendo sentire la crisi dovuta alla pandemia, ma anche all’incertezza economica dovuta in particolare all’aumento dei prezzi.  

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